Questo clima di segretezza, di riservatezza, di circolazione interna e privata, non ci piace per nulla. Anzi, lo riteniamo grave e dannoso per l'interesse collettivo che ricopre una scelta di carattere fondamentale per il Servizio Pubblico radiotelevisivo. Per quanto ci possano essere riflessioni e progetti di carattere rilevante sia dal punto di vista editoriale quanto economico, si tratta pur sempre di un'Azienda di interesse pubblico e collettivo le cui scelte ricadono sostanzialmente su chi paga il canone e sull'intera collettività. Al momento, il Piano è stato inviato al MISE per le determinazioni di competenza, cioè valutare la sua "congruità" rispetto a quanto indicato specificamente nel Contratto di Servizio. Inoltre, è stato inviato "per cortesia istituzionale" alla Commissione parlamentare di Vigilanza che è stata convocata per domani, martedì 19, (con l'incognita dalla partecipazione del PD che ancora reclama, giustamente, la trasparenza sulle procedure di voto che hanno portato all'elezione di Foa alla Presidenza). La Vigilanza non dovrebbe avere peso specifico nella approvazione definitiva del Piano ma riveste pure sempre un ruolo nell'indirizzo generale e vigilanza dei servizi radiotelevisivi e pertanto sarebbe anomalo, oltre che politicamente complesso da gestire, tenerla fuori dalla procedure di validazione del Piano.
Il piano, di oltre 270 pagine è così' strutturato: 1. Contesto di Mercato
2. Il punto di
partenza di Rai
3. L'inquadramento
strategico del Piano
4. Le iniziative
strategiche del Piano Industriale
5. Fasi e
tempistiche del Piano
6. Sintesi
proiezioni economico - finanziarie del Piano
All.: 1 – Piano Editoriale dell'offerta televisiva Rai
2019-2021
2 –
Progettazione per la realizzazione dei canali dedicati all'offerta estera e in
lingua inglese Rai 2019-2021
3 –
Piano per l'informazione istituzionale Rai 2019-2021
4 – Piano per
l'informazione Rai 2019-2021
5 – Progetto di tutela
delle minoranze linguistiche
Per ora, ci limitiamo ad osservare che il Contratto di servizio non prevede che il Piano Industriale debba contenere, ancor più sotto forma di allegato, gli altri piani (editoriale, inglese, istituzionale etc). Le cosiddette "aree di intervento" (pag. 82) fanno esplicito riferimento a questi obblighi che non trovano alcuna indicazione nel loro inserimento all'interno del Pano industriale, identificandoli espressamente come autonomi e distinti.
per chi volesse sapere di più: bloggorai@gmail.com
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