Marzo è tempo di campagna: si pota, si concima, si preparano gli attrezzi per i prossimi lavori.
Oggi ci dedichiamo a studiare: intervista di Rita Borioni, di Riccardo Laganà, di Beatrice Coletti e lettera domenicale dell"AD Fabrizio Salini sul Corriere della sera. Da leggere, inoltre, una nota ADN a firma Antonella Nesi.
Si comincia ad intravedere la luce. E si possono affinare i ragionamenti sulle prove tecniche di trasmissione. Si dice solitamente che la Rai è lo specchio del Paese e raramente come questo momento lo è in modo assai convincente.
Il Paese ci dice che il Governo vive di forti fibrillazioni e che non capisce quanto possa reggere o crollare prima o dopo le europee. La Lega viaggia forte e il M5S perde colpi.
In Rai il presidente è di fonte Lega e l'AD fi fonte M5S. La tentazione di invertire i ruolo da parte leghista è forte. I consiglieri prendono posizioni in vista di in possibile scontro. "Sento puzza di bruciato, in queste condizioni il piano potrebbe essere a rischio" ci dice un autorevole dirigente.
Queste le carte in tavola. Il merito, il contenuto del piano diventa quasi irrilevante. Gli appelli al coraggio (non si capisce perché) o le evocazioni all'ambizione suonano male quanto le similitudini con la BBC che oggi Salini si guarda bene di citare. Il PI non è un atto "voluto fortemente" ma è semplicemente "dovuto".
Oggi studiamo tutto questo. Domani proporremo un riassuntino.
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