Leggiamo dal precedente P.I.:
Per conseguire gli obiettivi strategici individuati per il triennio
2016 - 2018, sarà necessario un profondo rinnovamento editoriale che consenta a RAI di sviluppare un reach universale e mantenere la leadership di ascolti nel nuovo contesto digitale multipiattaforma:
§ occorrerà rafforzare la centralità della generazione dei contenuti, sviluppando un’offerta editoriale di alta qualità e rafforzandone le caratteristiche di servizio
pubblico anche attraverso la revisione del mix dei generi e del loro linguaggio
§ occorrerà completare la trasformazione da broadcaster tradizionale a Digital
Media Company, rivedendo il modello ideativo e distributivo dei canali e sviluppando un’offerta digitale distintiva e personalizzabile che assicuri a RAI ampi ascolti e un accesso
efficace ed universale anyone/anywhere/anytime, sia con il supporto di investimenti tecnologici sia attraverso l’introduzione di modelli produttivi e sviluppi
professionali adeguati
all’era del digital
Per rendere possibile tale «cambio di passo» sulla generazione e sulla distribuzione dei contenuti, occorrerà altresì intervenire con efficacia su due fattori
abilitanti fondamentali:
§ la razionalizzazione dell’assetto industriale, per meglio valorizzare le competenze interne anche attraverso una maggiore specializzazione e un aumento di efficacia e flessibilità
§ un profondo rinnovamento organizzativo, che rafforzi la spinta di cambiamento, semplifichi la gestione operativa e consenta
a RAI di operare in logica "One Company"
nel frattempo, Il Giornale di oggi, ci delizia con la proposta di Minoli come presidente e Il Fatto ci rivela che, da fonti interne Rai, "l'intesa è fatta, giovedi si vota Foa" ... fonte autorevole ... non c'è che dire !!! ne sa una più del diavolo!
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