giovedì 13 settembre 2018

festival delle nefandezze

un buon avvocato (o, se preferite, una buona opposizione) avrebbe buon gioco per sollevare l'ira di Dio per difendere la Rai. E' in corso un festival delle nefandezze che basterebbe la metà per chiedere, in ordine: l'intervento del Presidente della Repubblica, la Corte dei Conti, la magistratura ordinaria, i vigili urbani e la Protezione civile.

Tanto per capire: necessario leggere il pezzo di stamattina, a firma Augusto Minzolini (uno che se ne intende) su il Giornale per valutare se esistono gli estremi tecnici legali per configurare il reato di voto di scambio. Io ti sostengo alle regionali con un patto di desistenza e tu mi approvi Foa alla Presidenza Rai. Ci sono stati tempi oscuri a Viale Mazzini e forse la memoria ci inganna, ma una vicenda del genere non si ricorda facilmente.

Danno erariale: l'impossibilità ad agire in cui è costretta l'Azienda, di fatto, costituisce una debolezza operativa in grado di generare ripercussioni negative per la sua funzionalità, sia in termini immediati, sia in termini strategici. Vedi esempio Rai4: da oggi non è più sulla piattaforma Sky e, guarda caso, proprio da oggi viene annunciato (vedi articolo de La STampa a firma Michela Tamburino) il rilancio del canale di Mediaset. Bingo !!! come abbiamo scritto, in questo caso, è stato ipotizzato un danno stimato intorno ai 50 milioni di euro.

Abbiamo già scritto più volte sul piano industriale, quello editoriale etc. E' stata richiesta una deroga al MISE in merito alle scadenze previste al Contratto di Servizio: non sembra proprio un grande vantaggio. Si ammette implicitamente A) finora non è stato fatto nulla B) ce la metteremo tutta ma, per ora, non siamo in grado di fare altro che attivare la Commissione paritetica, magari nelle prossime settimane ci impegneremo. Ogni ritardo è colpevole, c'è poco da discutere.

La Rai, come buona parte dei servizi pubblici europei, è in sofferenza sulle dinamiche degli ascolti (vedi documenti pubblici EBU: il pubblico giovanile è in fuga) e nessuno è in grado di ipotizzare come contrastare questi fenomeni.

In questi giorni inizia formalmente la gara sui 700Mhz. Da quanto leggiamo su un documento ufficiale "Rai dovrà ristrutturare il mux1, per cederne prima il 60% e poi l’80% alle emittenti locali, utilizzando solo frequenze VHF, con perdita di copertura nelle aree dove l’utenza storicamente non dispone di antenne riceventi su tale banda: si stima che la perdita stimata di servizio sia compresa tra i 5 e i 6 milioni di famiglie." Inoltre, per affrontare il problema, "MuxVHF: investimenti in sospeso, in funzione della verifica degli scenari (a quadro invariato, si avrebbero circa 200 milioni € di CAPEX)". da dove dovrebbero saltare fuori tutti questi soldi in un quadro di risorse limitate (vedi ricavi da pubblicità in declino)?  Si pone poi il problema del "polo delle torri" dove una Rai Way non si capisce più la sua missione sul mercato dove, per inciso, a quatto anni dalla quotazione, non ha spostato una virgola: i ricavi da terzi (come si legge nei documenti ufficiali) nel 2014 erano di 35 mln e nel 2017 di 35 mln. mentre è aumentata la sola quota Rai che è passata da 173 a 181 mln. Si pone in modo chiaro una responsabilità dell'Azionista di maggioranza che, finora, è stata latitante (vedi composizione del Cda di Via Teulada).

il festival delle nefandezza continua

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