martedì 14 maggio 2024

La Finanza a Viale Mazzini???

Foto di Bruno da Pixabay

Ieri pomeriggio, in un primo momento, ci siamo spaventati: la “Finanza” a Viale Mazzini !!! e uno pensa subito alle Fiamme Gialle e magari sente pure rumore di manette … non si sa mai ... di questi tempi. Poi invece, con sollievo, leggiamo che si tratta di "finanza" con la "f" minuscola e quindi un falso allarme. Meno male ... che sollievo !!!

Invece ecco “Rai, prestito obbligazionario da 300 milioni” … Accipicchia !!! Nootiziona !!! a quando risale? Al 27 novembre 2019 e l’ha pubblicata Repubblica a firma Aldo Fontanarosa. E allora? Allora lo stesso titolo può essere riproposto oggi visto che “Il Consiglio di Amministrazione della Rai, riunitosi a Roma sotto la presidenza di Marinella Soldi alla presenza dell’Amministratore Delegato Roberto Sergio, ha conferito mandato all’Amministratore Delegato e al Chief Financial Officer al fine di procedere al perfezionamento dell’operazione di emissione di un Prestito Obbligazionario non convertibile fino a 300 milioni di euro, da collocare presso investitori istituzionali italiani ed esteri e quotato presso un mercato regolamentato.

Tale prestito, che consente il rifinanziamento del titolo di pari importo in scadenza a fine esercizio, garantirà altresì una adeguata struttura finanziaria di Gruppo a supporto delle iniziative del Piano industriale 2024-2026”. Attenzione: il bond del 2019 (AD Salini) è in scadenza a dicembre e si deve o saldarlo o rinnovarlo. La prima ipotesi è esclusa “a priori” e non rimaneva che la seconda. Ok … okkkeyyy… e  ok fino ad un certo punto. Fino a che punto?

La prima domanda che è necessario porre è semplice. Quali garanzie sono state offerte per rinnovare il bond? Queste "garanzie" rafforzano o indeboliscono la posizione RAI ??? La seconda è pure una domanda semplice: a cosa servono questi soldi, come e dove verranno impiegati? Nel comunicato si legge che dovrebbero servire “... a supporto delle iniziative del Piano Industriale”. Cioè, cerchiamo di capire e tradurre in italiano: il nuovo debito serve a ripagare il debito e il Piano si regge sui debiti. Affascinante. Non siamo particolarmente esperti di economia aziendale e, malapena, riusciamo a tenere sotto controllo il bilancio familiare però qualcosa non torna. Che dire? La manovra, per eccesso di fantasia finanziaria, potrebbe anche avere una sua logica: gli investimenti si possono fare se sei in grado di farli, sarà una tautologia ma è così. E allora, come diavolo si possono finanziare gli investimenti? Come si può dare vita alla fantasiosa  “Digital Media Company” (senza aggiungere “public” .. per carità!)??? Il tema è il debito complessivo a cui è esposta Rai che ammonta da anni ad oltre 500 mln e non si intravvedono manovre interne di risanamento in grado di ridurlo (efficienza di gestione, riduzione dei costi, ridefinizione dei contratti etc). Non ci sono riusciti i cda precedenti e non è riuscito questo, seppure si vanta di averlo ridotto di una parte. Se non si pone in essere una credibile politica di risanamento strutturale del debito … tutto il resto è fuffa .. che si paga pure cara: il precedente bond era all’1,9%. Quello di ieri a quanto è stato quotato?

Come vi abbiamo scritto, ci siamo rivolti a lettori “esperti” e vi abbiamo riportato una ipotesi suggestiva: questa operazione potrebbe "compensare" il rinvio del dossier della quotata di Via Teulada.  Come vi è noto, da tempo si dibatte di “vendere” una quota di Rai Way. Le ipotesi sul tavolo sono due: la prima prevede la cessione di una quota differenziale dal 64 % attualmente posseduto da RAI al 51% (autorizzato con decreto Draghi). Ipotesi vista dai “fondi sovrani” come il fumo agli occhi. La seconda ipotesi, molto apprezzata anche dal Governo Meloni che avrebbe nel cassetto un DPCM, prevede di scendere al 30% per favorire la nascita del famigerato “polo delle torri”.  Da notare che per la prima ipotesi, come vi abbiamo riportato dettagliatamente, erano stati preventivati e messi in “cassa” 190 mln previsti per la vendita delle quota e indispensabili per sostenere, appunto, il Piano Industriale. Il tutto condito da un elemento di assoluto rilievo: l’incertezza strutturale del canone. Ancora non si conosce l’importo, se e come verrà riscosso e finanziato per il prossimo anno. 

Torniamo alla prima domanda “facile”: quali garanzie sono state offerte per rendere sostenibile la richiesta/rinnovo del bond? Qualche idea ci si è formata. Ci stiamo lavorando. Quello che vi possiamo anticipare o riproporre è la solita battuta: “Caro Bloggorai, il problema è politico”. Già … lo avevamo dimenticato. Con buona pace degli analisti e degli alchimisti finanziari.

bloggorai@gmail.com

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