Il motivo per cui non abbiamo scritto è perchè siamo ancora turbati per quanto avvenuto la settimana scorsa e facciamo fatica a riprenderci. Era tempo che chiedevamo e ci aspettavamo sorprese dalla nuova dirigenza di Viale Mazzini e finalmente è arrivata con una mossa degna dei migliori giocatori: lo speciale su Rai Due (abbiamo letto del costo di 600 mila euro) su la terza serie di La casa di carta di Netflix. Allora: premesso che si tratta di una serie di successo planetario che andrebbe proposta nelle scuole per come si scrive una sceneggiatura del genere, per come si scelgono i personaggi etc etc, premesso che il sottoscritto è un cultore del genere, e premesso ancora che "pecunia non olet" e che la Rai ha incassato un sacco di soldi dagli spot sul programma, ci stiamo chiedendo ancora quale possa essere stato il disegno strategico, quale mente geniale o perversa di Viale Mazzini ha avuto la brillante idea. Certo, gli amministratori di Viale Mazzini in questi giorni sono sotto l'effetto allucinogeno di Techedeche e di un palinsesto estivo ai limiti del sopportabile (gli esegeti della ristrutturazione per "generi" potrebbero inventare il "genere estivo" e magari sviluppare una proposta di canone adeguato e proporzionale). Poi, qualche anima candida, si lamenta sul perchè il canone viene percepita come la tassa più odiata dagli italiani.
Netflix non propone informazione Tv e radio sulle 24 ore, non si pone il tema della "coesione sociale", non si pone il problema dei dibattiti elettorali, non si pone il problema della programmazione per minori o per le minoranze linguistiche: è semplicemente altra cosa, per certi aspetti diversa e forse, passatemi il termine, anche ostile alla logica di servizio pubblico. Non vogliamo parlare di concorrenza: non ci sono i presupposti legislativi, non ci sono i presupposti tecnologici, non ci sono presupposti di mercato sul terreno della pubblicità. Forse, proprio per questo qualcuno ha pensato che una trasmissione promozionale di Netflix su Rai Due non avrebbe fatto danno alcuno. Forse, però, così non è o, almeno, non dovrebbe essere.
Vedi pure intervista a Francesco Siliato: https://www.key4biz.it/la-rai-non-sara-mai-netflix-perche-non-puo-pay-view-intervista-francesco-siliato-studio-frasi/200990/
Il tema ritorna ai quesiti fondamentali: cosa dovrà o potrà essere la Rai nei prossimi anni, come e se dovrà essere pagata attraverso il canone o in altro modo (a proposito, avrete certamente notato come Salvini e Di Maio litigano su tutto eccetto sul tema canone!!!).
Se non si riesce a trovare qualche possibile risposta su questi interrogativi tutto il resto è acqua fresca come le notizie importanti che oggi vi riportiamo per la vostra salute mentale:
1) Miss Italia potrebbe tornare su Rai Uno a settembre (mamma mia che paura...avvisate Auditel)
2) Fiorello sarebbe sponsor di Amadeus per il prossimo Sanremo
3) Elisa Isoardi, dopo La prova del cuoco ha preso qualche chilo
4) alle 23.50 su Rai Uno va in onda "Non disturbare" dove Paola Perego intervista gli ospiti nell'intimità di una camera di albergo.
Tanto per ricordare a chi si lamenta del "lessico" talvolta negativo sulla Rai ... o della "social reputation" del Servizio Pubblico.
Se invece avete voglia di letture più "amene" quanto interessanti, vi consigliamo vivamente di leggere questo rapporto dell'ITU sul seminario svolto a giugno scorso a Ginevra.:
https://www.itu.int/en/ITU-T/Workshops-and-Seminars/20190607/Documents/Outcome_Report.pdf
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento