Clamoroso: la notizia del giorno è che a Viale Mazzini sono in subbuglio perchè non si trova l'accordo per chi sarà il conduttore di Sanremo Giovani. Febbrili trattative tra l'AD e la direttora di Rai Uno ancora non hanno portato ad un risultato (tra i due sembra non esserci molta sintonia). Roba da far accapponare la pelle. Allarme rosso: chiamate la Protezione Civile, allertate i Boy Scout, Ne avevamo già avuto qualche sentore che le cose non stavano andando per il verso giusto: nel consueto giro di incontri, telefonate, What's up, mail e messaggini vari non tiravamo fuori un ragno dal buco fintanto che, sul far della sera, un autorevolissimo lettore ci confida "non ci sono novità"! Abbiamo capito tutto. No news ..good news!!! Gli strateghi della comunicazione Rai sono al lavoro per la presentazione dei palinsesti a Milano e, per non sobbarcarsi di eccessivo lavoro, si accomodano al fresco. Del resto, tanto per rimanere in tema di rinfrescare, è bene ricordare come avviene il "cambiamento" di Viale Mazzini e la memoria ci riporta alla nomina della capa ufficio stampa che, alla faccia di job posting, criteri trasparenti di selezione e compagnia cantando, viene preferita "manu militari" ad altri professionisti che lavorano nello stesso settore da anni, che conoscono perfettamente la macchina e gli ingranaggi (i colleghi) dell'Ufficio Stampa Rai. Memoria ADN: "Un balzo di carriera che non è passato inosservato. Secondo il segretario della commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, infatti, la nomina di Mazzola è "un insulto ai dipendenti e dirigenti in attesa di promozione per meriti professionali e non per lottizzazione politica". Tanto che il deputato dem ha annunciato l'intenzione di presentare un esposto all'Anac e uno alla Corte dei Conti "in relazione ai tanti direttori lasciati senza incarico mentre una giornalista caposervizio viene catapultata a capo di una direzione".
Un esposto non si nega a nessuno, tanto non serve a nulla ... Va bene .. così van le cose del mondo.
Allora ci andiamo a prendere una notizia che fatica ad apparire: i dati del famoso Total Audience che la scorsa settimana hanno sollevato tanto scalpore. Si trovano facilmente sul sito Auditel e, per comodità dei nostri lettori proponiamo una sintesi per quanto possibile ragionata (sarebbe stato molto utile che qualcuno a Viale Mazzini aiutasse gli ignoranti cronisti a interpretare e leggere correttamente tali dati ma ... troppa grazia). Necessario precisare che la misurazione degli ascolti digitali sui device non è sommabile alla misurazione degli ascolti Tv sugli individui e che i LS (Legitimate Stream) rappresentano visualizzazioni per almeno 0,3 secondi di contenuti editoriali o pubblicitari. Per la settimana dal 23 al 29 giugno nella fascia orario di contatto dalle 9 alle 18 sono prevalenti i contatti provenienti da PC per poi invertirsi rispetto al mobile. Il breakdown per modalità di visione è al 94% On Demand. Nella stessa modalità, per il Tempo Speso (TTS) On Demad al 69% e Live al 31%. Veniamo ora ai dati "sensibili", quelli LS per editore e canale: Sky con circa 76 mila K, Mediaset con circa 37 mila e Rai con circa 11 mila (Canale 5 28 mila e Rai Uno 4 mila K) Da notare, inoltre, che il solo Digital Fluid News di Sky batte 4 a 0 Rai Uno (16 mila k contro 4 mila K). Esperti ci dicono che la "metrica " più interessante si dovrebbe riferire al "tempo speso" dove invece Rai recupera leggermente rispetto a Sky. Rimane che queste rilevazioni, in questo periodo, sottolineano una situazione di deficit di programmazione strutturale del Servizio Pubblico che non ha produzioni "appetibili" rispetto alla concorrenza. Sarà il mercato digitale il futuro del Servizio Pubblico?
Gira che ti rigira ... torniamo sempre a bomba: cosa è successo di rilevante, di significativo, di importante, meritevole di essere scritto nei libri di storia? Come, dove e quanto l'offerta editoriale complessiva delle reti e canali Rai è cambiata in qualità e quantità? Sulla quantità, ci possiamo passare settimane a gongolarsi (come ha fatto pure Freccero stamattina) su un punto di share o meno. Sulla qualità, stendiamo un velo pietoso. Questo un interrogativo fondamentale sul quale, ad un anno dall'insediamento di questo Cda, è necessario riflettere.
Precisazione: correttamente, ci hanno fatto notare che i costi di innovazione e adeguamento degli impianti di Rai Way in vista del refarming prossimo venturo, non sarà a carico Rai ma solo in capo alla quotata. Tanto è previsto dal Contratto di servizio tra Rai e Rai Way. Via Teulada deve prestare un servizio per il quale viene retribuita e se non conveniente a prezzi di mercato, si potrebbe anche ipotizzare cercare un nuovo fornitore, come prevede la Concessione.
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