Intano, per parte nostra, riproponiamo una piccola lista della spesa di ciò che la Rai dovrebbe fare entro le prossime settimane (la scadenza è per i primi giorni di marzo, salvo che una buon'anima dell'ottavo si rechi al MISE a chiedere, gentilmente, cortesemente, educatamente, di concedere un ulteriore rinvio) per adempiere agli obblighi del Contratto di Servizio.
All’articolo 12 si prevede che “1. La Rai, coerentemente a quanto
previsto dall’articolo 3, comma 1, lett. f) della Convenzione, è tenuta a
garantire la produzione, la distribuzione e la trasmissione di contenuti
audiovisivi all’estero, finalizzati alla conoscenza e alla valorizzazione della
lingua, della cultura e dell'impresa italiana attraverso l'utilizzazione e la
diffusione delle più significative produzioni audiovisive nazionali, nonché di
programmi specifici.
All’articolo 24 la
Rai “si impegna a definire un
apposito piano volto a:
i) valorizzare il
merito e la capacità professionale di tutto il personale dell’azienda;
ii) perseguire
l’obiettivo di stabilizzare il personale con contratti a tempo determinato o di
collaborazione continuativa; ...
All’articolo 25,
dopo aver dettagliatamente specificato gli obblighi specifici sull’offerta
televisiva, radiofonica e multimediale, si prevede che per quanto riguarda
l’informazione, “La Rai è tenuta a:
i) presentare alla
Commissione, per le determinazioni di competenza, entro sei mesi dalla data di
pubblicazione del presente Contratto nella Gazzetta Ufficiale, un piano di
riorganizzazione che può prevedere anche la ridefinizione del numero delle
testate giornalistiche nonché la riprogettazione e il rafforzamento
dell’offerta informativa sul web;
ii) riservare un
canale televisivo tematico al genere di cui all’articolo 3, comma 2, lett. a);
Al comma J si prevede che “j) Diffusione: la Rai dovrà:
i) presentare al
Ministero, per le determinazioni di competenza, entro sei mesi
dall’approvazione del Master Plan di cui all’articolo 14 comma 2, un progetto
operativo finalizzato alla diffusione di tutti i contenuti audiovisivi di
pubblico servizio assicurando la ricevibilità gratuita del segnale al 100%
della popolazione via etere o, quando non possibile, via cavo e via satellite …”
Inoltre, lo stesso articolo prevede che la Rai
debba “ … presentare al Ministero, per le
determinazioni di competenza, entro sei mesi dalla data pubblicazione del
presente Contratto nella Gazzetta Ufficiale, un piano industriale di durata triennale ..." e " un piano editoriale
che:
i) sia coerente con la
missione e gli obblighi del servizio pubblico;
ii) possa prevedere la
rimodulazione del numero dei canali non generalisti, l’eventuale rimodulazione
della comunicazione commerciale nell’ambito dei medesimi canali nonché
ridefinizione della missione dei canali generalisti; ...".
Tutto questo ha un costo e anche molto elevato. Le risorse non ci sono. Punto !
Sarà forse il caso di inviare una lettera aperta da inviare al vertice Rai e alle istituzioni competenti.
bloggorai@gmail.com
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