giovedì 11 aprile 2024

RAI: un pizzico di Sesso e tanto Successo


«Eravamo in Florida, tornati in albergo vedo che prende il telefono e chiama il room service. Chiede due “bitch”, “very bitch” e così sono arrivate due, tutte vestite di pelle, con le fruste. Lui mi ha detto che dovevamo passare a un altro livello. Io ho chiesto “Fare sesso con queste?” L’ho preso, l’ho gonfiato di botte e me ne sono andata». (Loredana Bertè, 2 aprile)

«Sì. L’adulterio per me non è peccato, io sono figlia di quell’amore». «Sopporterebbe quindi un tradimento?» «Sì, lo sopporterei se fosse un adulterio fisico, se si innamorasse no, lo sgozzerei». E conclude, sorridendo, «Nicolas è ancora vivo». (Carla Bruni, 2 aprile)

Con Giorgia stiamo costruendo un’amicizia. Ogni tanto la sera gioca a burraco con la mia fidanzata, sono due faine e odiano perdere». (Matteo Salvini, 2 aprile)

«La prima operazione ai glutei non è andata bene, una protesi stava uscendo fuori dalla natica. Mi hanno dovuto mettere duecento punti per ricostruire la fascia muscolare. Mia mamma ha sofferto tanto per tutti gli interventi chirurgici che ho affrontato. Mi sono buttata sulla chirurgia per risolvere i miei problemi". (Francesca Cipriani, 9 aprile).

«Mi piace il sesso. E mi piace tanto. Quindi sì, ne sono ossessionato». «Quante volte ci penso durante il giorno? Ogni sei pensieri, uno è dedicato al sesso. Sicuramente uno all’ora. E in tutte le sue forme, diciamo». La protesi per uso scenico fatta dal calco del pene del re del porno: «L’abbiamo usata scherzando tra di noi, come una clava, o per colpi di scherma». (Alessandro Borghi, 9 aprile).

«Cosa l'ha fatto innamorare di lei?», chiede la conduttrice. «Devo essere onesto? All'inizio, il sesso. Ho provato una connessione che raramente avevo sperimentato prima»…«A me fa ridere perché finché ero sposato ero gay, e mia moglie una copertura. Poi mi mollo e mi piace la figa così di punto in bianco». (Fedez, 9 aprile)

Con quest’ultima battuta si chiude, in lacrime, l’ultima puntata di Belve, trasmissione di grande successo di RAI Due in prima serata. Tradotto in ascolti, significa circa 2,2 mln di telespettatori con il 12,5% di share. Non sono pochi coloro che evidenziano il grande successo.

Non è un argomento da poco conto ed è un errore classificarlo come la Serie B del Servizio Pubblico insieme ad altre trasmissioni “gossippare”. Emergono con prepotenza alcune considerazioni problematiche. Anzitutto quel sottilissimo quanto evidente filo conduttore che lega tutti i personaggi: il sesso e le relazioni intime, private. Nulla da eccepire, anzi. Si tratta pur sempre di un aspetto fondamentale della natura umana.  Che se ne possa parlare allegramente in prima serata, un po’ così, come intorno al tavolo di osteria tra quatto amici scapestrati e pruriginosi che guardano dal buco della serratura delle stanze da letto altrui, si può comprendere (si fa per dire) ma fino ad un certo punto.

C’è poi un altro filo conduttore che anima lo spirito del programma: la pretesa di volere “sfrugugliare” non solo sotto le lenzuola degli ospiti, ma nella loro sfera intima e privata per fare diventare tutto questo merce di scambio per una manciata di ascolti in più. I sentimenti, i rapporti tra le persone come inserti pubblicitari utili e necessari a vendere il programma.  La formula sembra funzionare: più gratti sotto sotto e maggiore à l’attenzione che si riscuote. Ricordiamo bene un anziano dirigente Rai che ebbe a dire “Se facessimo una canale Tv dedicato solo alle “relazioni amorose” specie a tarda notte potrebbe essere un successo garantito”. 

Infine, traspare un altro aspetto che lascia qualche perplessità. Si avverte un certa consonanza di contenuti, di approccio, di lettura e narrazione con altre trasmissioni tipiche, iconiche, della concorrenza: Grande Fratello, Isola dei famosi etc. Emerge prepotente una melassa di costume, linguaggi, comportamenti individuali e collettivi con lo stesso denominatore comune. Servizio pubblico?

Il quotidiano Il Tempo di oggi scrive a proposito “… la invitiamo a mantenersi spontanea come ai suoi inizi ed a inserire qualche «belvata» in più nelle domande adesso più addolcite, che rivolge ai suoi ospiti”. A Viale Mazzini hanno drizzato le antenne e forse intuiti il messaggio: per aumentare gli ascolti, che non fanno mai male, basta abbassare leggermente, progressivamente, l’asticella della morale. In fin dei conti, qualcuno sostiene, anche questo è Servizio Pubblico. 

Aldo Grasso dixit: “Belava la belva. Temo che a furia di anticipazioni sui giornali, di partecipazioni a programmi per lanciare la nuova stagione, la belva segreta che alberga dentro di noi rischia di addormentarsi o di presentarsi con le unghie spuntate: Mara Venier non perdona, se passi nel suo salotto svanisce ogni belluinità”. Messaggio forte e chiaro: liberate la belva !!!

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