mercoledì 17 aprile 2024

Il più grande "mistero misterioso" di Viale Mazzini 14


C’ è un mistero misterioso che a confronto quello di Fatima può apparire una favoletta per bambini con il lieto fine. Questo è un mistero misterioso che da tempo abbiamo intuito ii suoi contorni ma solo in questi giorni, colpevolmente, abbiamo avuto certezza della sua esistenza. Cominciamo dal “comincio”.

Correva l’anno 2016 (l’anno successivo alla Legge Renzi, la 220). In quel momento il capo del Governo chiama Campo Dall’Orto e, più o meno, gli dice “Vai a Viale Mazzini e metti in ordine l’Azienda, falla diventare una Media Company". “Cdo” prende per buono l’invito e chiama Carlo Verdelli e gli affida il compito di riprogettare l’informazione RAI, l’anello “forte” (o debole che dir si voglia). A novembre 2016 l’Espresso titola,a firma Riccardo Bocca : “Rai, Mai più telegiornali vicini alla politica, è tempo di pensare agli spettatori” e pubblica un ampio stralcio (poi derubricato a “bozza di lavoro). Apriti cielo. Insorge la Rai che avvia un’indagine interna per la fuga di notizie, insorgono i giornalisti (per primi quelli del Tg2) e insorgono quasi tutti i partiti… quasi. A farla breve (anche se meriterebbe approfondire) il “piano Verdelli” viene bocciato in Cda prima ancora di vedere la luce (per intero) e lo stesso Verdelli sbatte la porta e si dimette. Ora inizia il mistero che, grossomodo si compone in due quadri: il primo è sapere che fine ha fatto il testo integrale del piano  e il secondo capire che relazione c’è tra lo stesso piano e il famigerato “allegato 4” del Piano Industriale RAI titolato “Piano per l'informazione Rai 2019–2021” anch’esso poi miseramente naufragato e dimenticato (noi lo abbiamo sotto tutela del WWF e dell' ONU). La cornice di questi quadri sono i soggetti, gli artefici del suo affossamento, nel bene o nel male. A dicembre 2016 l’allora presidente RAI, Monica Maggioni, scrive a Dagospia precisando che non è stata lei a fare uscire il documento e, sullo stesso lancio di Dagospia, compare uno stralcio di articolo dove si riferisce di sue presunte manovre per accreditarsi, con l’appoggio di Forza Italia, alla successione di Campo Dall’Orto. Per gli appassionati del genere “mistery” (con buona pace di alcuni che ritengono che  Viale Mazzini sia immacolato come un convento di clausura) ci sarebbe da scrivere un capito lodi enciclopedia sull’argomento e non escludiamo di farlo.

Quello che interessa approfondire è il cuore del mistero: che fine ha fatto quel Piano e perché nessuno, nessuno, lo ha mai potuto consultare per intero? Come accennato prima: una traccia la ritroviamo nell’Allegato 4, come detto sopra anch’esso finito miseramente negli scantinati e anch’esso destinato, se applicato, a scardinare completamente il sistema “news” del Servizio Pubblico. Già, un “sistema”, un centro di potere pressoché assoluto, un potere “forte” in grado di interdire, di promuovere e sostenere una parte politica piuttosto che un’altra.  Talmente forte da riuscire ad opporsi ad ogni ipotesi, giusta o sbagliata che fosse, di superare i limiti della sua stessa organizzazione e modello produttivo. Il racconto del mistero prosegue: con molto ritardo stiamo leggendo “Roma non perdona” dello stesso Verdelli: sembra di leggere la cronaca di ieri, di oggi, di domani.

E veniamo, appunto, alla cronaca, a queste ore. Il Corriere deve essere “solitamente bene informato”: non passa giorno senza che lasci trapelare una notizia assai gustosa. Vedi ieri quando ha scritto che la Meloni vuole difendere Fiorello come l’ultima barricata e vedi il giorno precedente quando ha riferito di un presunto incontro tra la Meloni e Minoli che avrebbe peroratola causa di una sua candidatura a presidente RAI. In entrambe i casi, segnala un possibile grande interesse di Palazzo Chigi per le vicende Rai di cui la faccenda Amadeus è di enorme rilievo strategico. Si certo, ribadiamo, di enorme rilievo strategico perché si interseca con altri grandi temi che proprio in questi giorni sono sul tavolo per il futuro della RAI (Rai Way, Contrato  di Servizio, rinnovo Cda etc etc). Siamo alla vigilia della chiusura per la presentazione delle candidature e,come abbiamo scritto e ripetiamo: CANDIDIAMOCI TUTTI …c’è la concreta possibilità di gettare un sasso nello stagno e rompere il muro di silenzio su come intendono procedere PD e M5S.

Chiudiamo con una nota di un altro qualificatissimo e attento lettore : “Caro Bloggorai, è il mercato … bellezza!!!  E la RAI, semplicemente, è fuori a questo mercato. Volevate le privatizzazioni, le esternalizzazioni tanto care a qualche vecchio DG di Viale Mazzini, le liberalizzazioni, lo scioglimento dei lacci e lacciuoli di norme e burocrazie? Ecco: il piatto è servito: Amadeus e come tutto il resto e tutti gli altri non sono altro che “merce” di un mercato che RAI, semplicemente non può frequentare perché, semplicemente, è povera. Anzitutto non ha i soldi, ieri oggi e domani. Recentemente ad un direttore è stata negata una trasferta per partecipare ad un convegno perché “troppo costosa”. Non può comprare diritti sportivi importanti, non può comprare grandi film, non può pagare grandi firme e noti personaggi e si deve accontentare di repliche di Montalbano o  trascinarsi dietro per altri decenni Un posto al Sole. E’ il mercato bellezza! Poi non ha le risorse culturali, tecnologiche e organizzative. Le risorse culturali sono state colpite e affondate con la riforma dei generi poi fatta naufragare dall’AD Sergio (1°  febbraio scorso). Se vogliamo inserire l’informazione nella cultura siamo al pleistocene: oltre 2000 giornalisti per una decina di testate e una quantità di edizioni di tg e gr che in nessuna altra parte del mondo esiste. Quelle tecnologiche annaspano nel buio di una transizione della quale è noto l’inizio ma nessuno può immaginare la fine: sapete come è andata a finire la faccenda dello scorso 10 gennaio con il MUX in DVB-T2 obbligato solo per RAI? Non lo sapete? Bene, nemmeno noi e nemmeno i parlamentari che hanno votato lo scorso 3 ottobre il nuovo Contratto di servizio che conteneva, appunto, quel dispositivo, ora, forse, rinviato a settembre … forse…  Vogliamo continuare? No, per carità di Patria e finiamola una volta per tutte con il piagnisteo su chi va e chi torna: Caro Bloggorai, è il mercato bellezza!!!”.

Amen !!!

bloggorai@gmail.com

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