venerdì 16 agosto 2024

17 agosto: riprende la battaglia RAI


 La tregua è finita: fuoco alle polveri.

Non c’è tempo da perdere e non si faranno prigionieri.  Il linguaggio guerresco è crudele e volgare ma assai pertinente se vogliamo parlare di Rai e di Servizio Pubblico prossimo venturo.

Cominciamo subito, tra pochi giorni. Il 28 agosto dovrebbe avvenire la nuova fase della transizione al DVB-T2 come previsto dal recente Contratto di Servizio all’art. 15, comma 3, riferito a Impianti e investimenti tecnologici dove si legge che “… la Rai si impegna a diffondere un proprio mux nazionale in standard DVB- T2 entro il 10 gennaio 2024 (poi modificato al 28 agosto), e a predisporre il passaggio dei restanti mux in standard DVB-T2 secondo la roadmap predisposta dal Ministero in coerenza con la normativa di settore”. Nessuno ne parla (sul sito dell’Ufficio Stampa RAI non si leggono aggiornamenti recenti) ma potrebbe essere un passaggio non indolore. Ricordiamo quanto affermato da Stefano Ciccotti, CTO RAI in una lettera al MimIt agli atti della Vigilanza del 27 settembre scorso dove si legge che “… Secondo il nuovo Contratto di Servizio in via di sottoscrizione, Rai sarà l’unica emittente chiamata ad attivare dal 10 gennaio 2024 (…) l’esercizio di un multiplex nazionale in DVBT2. Per trattandosi di un’iniziativa che, isolatamente imposta a Rai, genererà con tutta probabilità un calo di ascolti dei canali coinvolti a causa del mancato rinnovo totale del parco ricevitori (decoder e TV) da parte delle famiglie italiane…”. Da allora, a parte la data rinviata, non si è saputo più nulla in particolare per quanto temuto sul possibile calo di ascolti. Sono stati stimati?

Andiamo avanti. Canone. A che punto è la notte? Buia, scurissima. Siamo alla vigilia del quarto trimestre e nessuno è in grado di sapere se e come sarà l’importo del canone 2025. Sarà come lo scorso anno quando la notizia della riduzione di 20 euro (apparentemente) apparve come una scheggia impazzita?  Non era affatto impazzita perché la Lega (Giorgetti) sapevano benissimo quali erano e sono le loro intenzioni: ridurre progressivamente il canone del 20% anno fino alla sua completa estinzione. Come si potrà impostare e sostenere il nuovo Piano Industriale senza avere certezza delle risorse sulle quali contare è un mistero glorioso. Qualcuno pensa, forse a ragione: “Ci penserà il prossimo Cda”. Il messaggio è sottile e subliminale, del genere “chi vuole capire capisce”.

Però, e veniamo al terzo punto, il trucco c’è: vendiamo un pezzo di RAI Way. Nel Piano industriale (di cui abbiamo mostrato prova provata) si legge la stima di 190 mln. Nelle scorse settimane abbiamo letto sul Sole invece che la quota si è ridotta a 110 mln in virtù del fatto che è ridotto il percentuale di vendita della quota azionaria. Ma questo, ovviamente, è solo una parte del problema ancora irrisolto: come si apre la partita RAI Way e “Polo delle torri”. La questione è ingarbugliata assai e non da poco (dal 2016). I “fondi” premono da una parte e “altri” in direzione opposta. Si vorrà imprimere una accelerazione a settembre o è meglio aspettare il prossimo Cda? Vedi sopra: chi vuole capire capisce.

Arriviamo al quarto tasto dolente: la crisi di ascolti. L’ubriacatura delle Olimpiadi è finita ed è finita la pacchia. La concorrenza tutta sarà più agguerrita del solito (vedi Amadeus). Non c’è trippa per tutti i gatti. I palinsesti presentati a luglio fanno piangere di tristezza e mestizia. Pure a Villa Arzilla potrebbero scocciarsi e guardare altro. Come si potrà fronteggiare la possibile emorragia? Boh!!!

Dopo di che inizieranno le cannonate del 12 settembre con quanto vi abbiamo scritto. La Camera voterà i nomi del prossimo Cda? E il Senato? Boh! E il “campo largo” in questo caso cosa farà?  Doppio boh!!!

Va bene…intanto iniziamo la guerra, poi, con calma si vedrà. Con calma, magari nel frattempo, proviamo ad immaginare e dibattere una riforma della Governance di Viale Mazzini, di tutta la RAI, di tutto il Servizio Pubblico, dell’intero comparto dell’audiovisivo nazionale … fate voi. Tanto, comunque, il 23 ottobre al TAR è dietro l’angolo. Poi, con calma, si vedrà.

Bloggorai@gmail.com

 

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