giovedì 8 giugno 2023

RAI: la cronaca della "nuova" disfatta


Abbiamo sperato di non dover interrompere la pubblicazione dei post quotidiani di Bloggorai e invece ce li tirano fuori con il cavatappi. 

Dopo tanti anni di onorata militanza televisiva e di Vigilanza RAI ce la potremmo cavare con poche battute per descrivere l’audizione di questa mattina con Soldi, Sergio e Rossi.  Si potrebbe liquidare il tutto con un semplice e innocuo “tutto già visto, tutto già sentito”, si potrebbe chiudere la sintesi con una frase banale “siamo messi male, malissimo” oppure ci possiamo imbarcare nell’avventura della tanto citata “narrazione” che solo a ripeterla fa venire l’orticaria. Ci sembrava di rivedere Campo Dall’Orto, Salini e Fuortes tutti insieme appassionatamente, tutti a ripetere più o meno esattamente le stesse cose ascoltate questa mattina. Nota bene: questa mattina Sergio si è lamentato della “narrazione”. Chissà, forse ha ragione.

Invece, non è sufficiente banalizzare il dolore, la sofferenza, il malumore e il malmostio che si avverte quando si vede e si ascolta quello che abbiamo visto e ascoltato questa mattina. 

C’è di meglio, di più, siamo oltre il racconto immaginifico.

1. Anzitutto c’è la grande, tanto rilevante quanto ignorata, novità della partecipazione del DG Rossi all’audizione della Vigilanza. Da anni non era mai successo che in Vigilanza fosse presente un DG. Tutti ignorano, o fanno finta di ignorare, la grande anomalia: la sua figura non è prevista dall’ordinamento che, anzi, con la Legge 220 del 2015, la esclude e la supera con la nomina dell’AD. Dorme l’opposizione politica che nemmeno se n’è accorta e dorme il CdA dove solo la Bria ha tentato timidamente di sollevare il problema. Dormono tutti gli altri che gli fatica affrontare il problema. La novità di questa mattina è poi di particolare rilievo perché è emerso, con tutta evidenza, che l’uomo forte al comando dell’Azienda è lui, il DG. Lo è nella forma perché fornisce una chiara percezione della sua capacità e conoscenza della macchina RAI. Lo è ancora nella forma perché mostra la sua scaltrezza politica. Lo è poi nella sostanza perché a lui sono state assegnate deleghe e competenze “pesanti” come il canone e gli accordi istituzionali. Lo è ancor più nella sostanza perché, nella “narrazione” ormai passata in giudicato dovrebbe essere lui a sostituire Sergio incaricato solo di tenergli il posto.

2. L’intervento della Presidente Soldi illustra una clamorosa novità: il Contratto di Servizio è stato derubricato a “progetto” al pari del Piano Industriale che invece ne è un suo derivato (previsto espressamente all’art. 25, u, dove si dettagliano gli obblighi specifici). Il Contratto e il Piano non sono mai stati e non devono essere progetti ma vincoli normativi specifici e dettagliati nei tempi negli interlocutori che vi agiscono, negli impegni e nelle prestazioni che si richiedono e che le parti si obbligano a rispettare. Contratto di Servizio e Piano Industriale, bene che possa andare, viaggiano insieme ma non ci sono dubbi sulla gerarchia, sul primato dell'uno rispetto all'altro. Ma di quale progetti si parla? Ma chi è quella mente geniale che ha elaborato una cosa del genere?

3. Dopo tante Vigilanze (???), questa che si sta palesando appare peggio di quanto si potesse immaginare. Il raggio di azione degli interventi e delle domande appare di una modestia senza limiti. Nella migliore delle ipotesi si chiede di sapere con quale programma si sostituirà Tizio con Caia. Banalità (giovani, investimenti etc) come acqua fresca ripassata in padella. Con questa opposizione il Governo può dormire sereno: non ci sarà disturbo alcuno.

4. Il Governo ha altro da fare che occuparsi della RAI, per ora, e quello che doveva fare lo ha fatto. Ma sempre ora, cominciano i guai. In apertura di seduta, la presidente Floridia ha detto, candida candida, che il Ministro Giorgetti, sollecitato ad intervenire per chiarire la posizione del Governo sul tema canone, ancora non ha dato degni di disponibilità. Non c’è che dire: siamo  a metà anno e nessuno è in grado di sapere se e come e quando si potrà affrontare il problema. Anche questo già visto!

5. La “narrazione”. Di cosa si compone una “narrazione”? Anzitutto un prologo, un ambiente dove nasce la vicenda. Poi intervengono gli elementi che danno avvio al racconto, l’esordio. Si giunge dopo allo svolgimento (il cuore del racconto) che si conclude con l’epilogo. Allora, tanto per capirci, questa mattina (come al solito) è stato sollevato il tema dell’equilibrio dell’informazione come vincolo di mandato per il Servizio Pubblico. Nessuno ha ricordato i dati recenti dell’Osservatorio di Pavia citati da La Stampa proprio ne giorni scorsi (30 maggio) dove si leggeva “RAI, Teleregime. I dati dell’Osservatorio di Pavia: la Premier sbanca nei TG. Il Governo quasi quattro volte più dell’opposizione”. Ecco: se SergioRossi&C hanno intenzione di affrontare la “narrazione” negativa sulla RAI hanno a portata di mano un valido argomento. Beninteso, uno tra i tanti.

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