mercoledì 28 giugno 2023

RAI: gli indignati del giorno dopo


Frutto marcio di un albero malato. E, per di più, collocato in un angolo remoto dell’orto semiabbandonato all’ombra di una torre cadente in rovina. Parliamo del nuovo Contratto di Servizio in discussione e del quale oggi si legge molto sulla stampa (sembrano tuti scritti da una sola mano).  

Ecco cosa succede quando si alimenta, si sostiene, non ci oppone pubblicamente prima e non dopo alle nefandezze che avvengono. E non quelle che scopriamo il giorno successivo ma quelle che si intuiscono, che erano note il giorno prima. Le anime candide vivono alla giornata e si accontentano di alzare la voce ovvero il flebile lamento (si fa per dire) quando ormai i giochi sono pressochè fatti e c’è più poco margine per trattare.

Tanto per capirci, visto che a Bloggorai capita pure di incontrare di persona qualche suo lettore o lettrice, vi riferiamo brevemente la sintesi di una freschissima, lunga e mattutina conversazione, comodamente seduti al fresco del nostro baretto.  Superati i saluti e i convenevoli, veniamo al dunque: “Caro Bloggorai, ti dico solo che vorrei ma non posso. Dovrei ma non potrei dirti tutto quello che so e che tu non sai e che altri invece sanno ma che non vogliono che si sappia, come hai pure scritto nei gironi scorsi. So però che tu sai molto e che per decenza e buona educazione ti astieni dallo scrivere. Sul Contratto di Servizio sai bene come stanno le cose: a chi è in mano oggi a Viale Mazzini e a chi era in mano ieri. Sai bene perché e per come fanno carte false per tenerlo nascosto, segreto, riservato. E, attenzione, non lo fa la “destra” ora ma lo faceva e in parte lo fa ancora la “sinistra” o quel che rimane di essa. Complottisti e carbonari di vario genere e natura che si agitano a seconda delle convenienze, necessità e opportunità. Solo ieri pomeriggio si accorgono che dalla bozza del Ministro Urso mancherebbe (condizionale perché l’Azienda smentisce) un obbligo sul “giornalismo d’inchiesta”. Manca solo quello, è solo questo il punto dirimente da una visione del Contratto visto e proposto da questo Governo rispetto a quello precedente? Evidente che no e che ci sono molti altri punti non meno rilevanti e di forse maggiore impegno strategico, compreso quello sulle risorse sulle quali far poggiare il Contratto. Però, oggi, misteriosamente, di tutto il resto non si legge traccia ma di questo punto sono piene le pagine dei giornali. Ci mancherebbe, sacrosanta indignazione che però non può essere a scoppio limitato e ritardato ma totale, globale e tutto campo”. 

Alt, ferma tutto caro lettore/lettrice. So già dove vai a parare, conosco e capisco, mi rendo conto. So bene che si è indotti al silenzio per le recenti disposizioni aziendali che “suggeriscono” di essere prudenti e riservati e conosco ancor più il clima di paura dentro il quale vi trovate.  So bene che alcuni di voi hanno il terrore di essere spiati e intercettati e, come vi ho scritto e detto, avete pure gli strumenti legali per opporvi: denunciate, fate sapere, chiedete ispezioni e bonifiche. Se non lo fate siete in qualche modo complici. Se non uscite allo scoperto alimentate questo clima, se non li sputtanate in qualche modo li sostenete. Punto.  

Veniamo ad oggi al Contratto di servizio. Lo abbiamo chiesto senza avere risposta a chi – forse - dovrebbe sapere: che differenze ci sono tra questa “bozza” e quella precedente che conosciamo e in quali punti nodali si distingue dal Contratto precedente? Caro VII Piano di Viale Mazzini, se non siete in grado di rispondere pubblicamente a questi semplici interrogativi ci sono solo due possibili interpretazioni: o non sapete cosa rispondere o non volete rispondere. In entrambe i casi … ci rendiamo conto … ci rendiamo conto.

bloggorai@gmail.com

 

ps: in questi giorni Bloggorai ha triplicato i lettori … grazie!!!  

 

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