E' stata sganciata ieri, ad ora imprecisata, la bomba destinata ad ufficializzare la svolta epocale delle televisione: rilevata per la prima volta la TOTAL DIGITAL AUDIENCE: La stima dell’attività effettuata da parte degli utenti online, attraverso computer, smartphone e/o tablet, al netto delle sovrapposizioni tra i diversi device rilevati.
Da tempo era attesa e da tempo veniva ritardato lo scoppio perchè i dati a qualcuno andranno di traverso: la Rai soccombe su tutti i fronti. Prendete la tabella pubblicata a pag. 45 del Corriere e attaccatela in cornice. Nello stream per editore sta sotto di Sky e Canale 5 di tante ... tante lunghezze e poco sopra La 7. Tra i primi dieci canali più visti, compare Rai Uno poco sopra La 7 e nelle ultime elezioni europee La 7 vince quasi 2 a 0 e Rai quasi pareggia con Sky.
Cosa altro c'è da aggiungere? questo il presente e il futuro della televisione, più o meno digitale, più o meno generalista, più o meno vicina alle nuove generazioni di consumatori (in crescita costante). Da oggi in poi i paradigmi della televisione tradizionale, i modelli, le rilevazioni sugli ascolti Auditel delle 10 del mattino e via cantando saranno del tutto cambiati. Hai voglia a rincorrere lo 0,1 di ascolti o i 300 mila telespettatori che vedono una trasmissione notturna di Rai Tre. Oggi raccomandiamo ai nostri lettori di armarsi di santa pazienza e leggere attentamente. Come ha dichiarato Andrea Imperiali, presidente Auditel (dove Rai è socio al 33%) “Nelle case degli italiani, ai 41 milioni di televisori si affiancano oggi ben 60 milioni di device connessi alla rete, attraverso i quali i contenuti tv vengono fruiti sia live che on demand“. Da ora in poi, quando si parla di futuro del Servizio Pubblico radiotelevisivo sarà obbligatorio tenerne conto. ATTENZIONE: Domani saremo più precisi sulle metriche di valutazione e, in particolare su AMR- D e LS.
A proposito di futuro: chi vi scrive, nel lontano 1987, ha organizzato una visita ufficiale di giovani imprenditori italiani in Giappone. Il programma prevedeva la visita di un Innovation Center. Al suo ingresso, a Tsukuba, vicino Tokio, campeggiava un un'enorme cartello: "ci stiamo preparando per il 2026". Pensate se qualcuno in Italia è in grado di immaginare qualcosa di simile e pensate se qualcuno è in grado di immaginare la RAI tra pochi anni. Pensate... pensate.
Allora ci è venuta in mente una proposta pazzesca, delirante, sovversiva, di vero cambiamento: il canone stagionale. Funzionerebbe che l'imposta verrebbe pagata dai cittadini in funzione della stagione: ti pago fintanto che mi offri un servizio. Se in estate vai in vacanza ti pago meno. Geniale ... non credete? Oppure, si potrebbe immaginare un modello a "consumo": ti pago ogni volta che mi sintonizzo su un canale Rai, altrimenti pago solo quelli che vedo. Sarà il caldo, ma ho le visioni !!! Altrimenti come spiegare che in questo periodo il Servizio Pubblico radiotelevisivo rallenta tutto e non è in grado di proporre o sperimentare prodotti nuovi oppure mandare in onda un "usato garantito" di sicuro successo e peraltro a costo zero? Troppa grazia... i nostri top manager fanno fatica già a campare con l'ordinario figuriamoci con l'extra.
Rimaniamo sul futuro, o meglio sull'avantologia (registro il Copyright perché qualcuno prova a copiare) e allora ci siamo divertiti a fare un breve sondaggio informale tra i nostri attenti e informatissimi lettori. Domanda semplice: cosa succederà sul fronte Foa Salini RAI Com con il prossimo Cda???
Cominciamo a precisare che alla formale richiesta di Lagana' e Borioni per una riunione urgente straordinaria finora non c'è stata risposta. Questo già la dice lunga. A farla breve: la maggior parte degli interpellati sostiene che i due, legati da un un'immane destino, cercheranno di andare avanti. Morale: fatevene una ragione. Come ha detto la direttora di Rai Uno il suo editore è il Governo. Al temine del sondaggio di ieri, le scommesse sul possibile voto in Cda davano il pagamento alla pari: 3 a 3 con Foa astenuto. Poi, nel pomeriggio, si è saputo che i due si sarebbero incontrati e Salini ha tentato di convincere Foa a fare un passo indietro, in modo tale da far apparire lui come il salvatore della Patria (me lo chiede il Paese ergo il Parlamento) ma la risposta è stata "bho!!! vedremo".
Notizie dalle lontane regioni dell'impero: La Notizia di oggi, a firma di Carmine Gazzanni, riporta che Igor de Blasio sarebbe stato "designato dalla Regione Lombardia anche nel Cda di Arexpo, la partecipata regionale che sta sviluppando l'ambizioso piano urbanistico e di ricerca sull'area dell'Expo 2015" ... bene ... si tratta del figlio dell'ex sindaco di Monza dove, per pura combinazione si trova la sede di Rai Way che dovrebbe diventare la sede per il nuovo canale in inglese, presieduto da Foa. Che fatali combinazioni ... fa caldo ... fa veramente caldo e il cervello fatica a ragionare. Per fortuna che Anzaldi c'è (ha presentato un ricorso all'ANAC) !!!
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