Ieri ci è sfuggita una perla di giornalismo che merita di essere ripresa e collocata in cornice: articolo a firma di Gianluca Veneziani su Libero dal titolo "Poletti, il numero uno della mattina". Prego vivamente i lettori del blog di andarlo a cercare e leggerlo attentamente per capire bene come funzionano certi meccanismi di formazione del consenso. Una frase campeggia imperiosa "Forse è ancora presto per parlare di "polettismo" come fenomeno, ma di sicuro Roberto Poletti, il neo-conduttore di Unomattina Estate rappresenta un valore aggiunto per l'azienda, il classico Papa straniero che arriva e porta benefici a chi già c'era nel regno sacro del servizio pubblico." ... "Nei suoi confronti (di Poletti) il Servizio Pubblico ha saputo compattarsi". Vi prego leggetelo tutto !!!
Per oggi cominciamo a riportare le piccate smentite da parte di Freccero, Gaffuri e Sangiuliano a proposito dell'articolo di domenica su repubblica. A Rai Due gli ascolti crescono, il trasformation office sta eseguendo il piano di lavoro nei tempi stabiliti e l'aumento di budget al Tg2 è giustificato dall'aumento dei prodotti. Detta così, viene da pensare che l'autore dell'articolo ha fumato erba inguastata oppure è caduto sotto i colpi del primo caldo. Per tutto il resto però l'articolo sembra avere avuto una sua logica (nota a margine: il nostro post di ieri ha avuto un elevato picco di lettori) di difficile contestazione.
Difficile negare infatti che la Rai sia in "sofferenza"sia in termini di "politica" quanto progettuali e gestionali. Sulla pare politica, sappiamo che le menti migliori di Viale Mazzini si stanno rompendo i lobi cerebrali per uscire dallo stallo determinato con la votazione della Vigilanza e, per quanto ne sappiamo, non si trova una soluzione. I consiglieri Laganà e Borioni hanno richiesto un Cda straordinario mentre la consigliera Coletti, evidentemente, ritiene che sia tutto normale e attende fiduciosa il 5 luglio (nota bene lei ha votato a favore di Foa come presidente di Rai Com).
Per quanto riguarda il progetto, purtroppo ci tocca ripeterlo, il suo pilastro scricchiola, le fondamenta sulle quali poggia sono deboli. Ancora una volta lo ribadiamo: il Piano industriale presentato da Salini costa e i soldi non ci sono. Non ci sono certezze sulla risorsa canone (vedi il bilancio 2018 del quale abbiamo accennato nei giorni scorsi), il mercato pubblicitario tv è traballante e non lascia vedere un futuro brillante, l'ottimizzazione dei processi produttivi e i risparmi sui costi interni sono una variabile relativa e, peraltro, poco incisiva e poco utilizzata (vedi Rai Way). Le scelte che si debbono compiere costano: vedi i nuovi canali e l'innovazione tecnologica (esempio di Rai Play). E ci limitiamo ad osservazioni "tecniche" per non dire di quelle "politiche" relative all'offerta editoriale, allo scarso livello di attenzione all'obbligo di sostenere la coesione sociale del Paese etc etc . E, infine, da non dimenticare, questo progetto - il Piano industriale - è tutt'ora in stato di grazia: è fermo al Mise e ancor alla Vigilanza non ha espresso una sua valutazione (non vincolante) ed è altamente probabile che non si esprimerà prima del prossimo autunno. In questo senso, si comprende la difficoltà a chiarire bene ruolo e competenza del trasformation office: per quanto ne sappiamo, l'ordine di servizio dove si assegnano i perimetri funzionali della struttura non è stato ancora definito e, di conseguenza, si capisce che si possa sostenere che si lavora con i tempi stabiliti: appunto, quelli di un piano che ancora, di fatto, non è applicabile fintanto che il MISE formalmente non gli da luce verde.
Dal punto di vista gestionale, anche qui difficile sostenere che le cose vadano bene. Le nomine delle principali aree strategiche sono state fatte senza criteri trasparenti, i palinsensti che verranno presentati a Milano sono in ritardo, direttori a spasso senza incarico (e oltre 200 mila euro pro capite in vacanza) e compagnia cantando mentre il DG sembra molto occupato a riorganizzare il sistema di ingressi a Viale Mazzini.
Ci attendono giorni molto caldi ... bere molta acqua e tenere il cervello al fresco ...
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento