Come abbiamo scritto nell'ultimo post della settimana scorsa, osserviamo che il caldo rende tutti un pò afoni. Difficoltà a parlare sottintesa a quella di pensare, riflettere. Normale, fa caldo.
ieri sera, nella pigrizia televisiva, siamo incappati in una nota trasmissione della domenica di La 7 condotta da Massimo Giletti, quello che vorrebbe tanto tornare in Rai. Il tema era affascinante, suggestivo, importante: intervista in studio con il giovane attore che ha accusato Asia Argento di molestie sessuali. Rapiti da tanto clamore, ci siamo soffermati per saperne di più (confesso, non ne sapevo granchè e nemmeno mi importava più di tanto). Il bravo conduttore insisteva molto sui dettagli (si sa, dalle piccole cose si vedono i grandi orizzonti) e, in particolare, insisteva nel voler sapere esattamente dove, come e quando si sarebbe consumata la violenza sessuale nei suoi confronti, allora solo diciassettenne. Il dove e il quando è materia processuale e poteva essere irrilevante televisivamente parlando, ma il come era importante. Non si sa mai, è bene essere precisi su certe cose così delicate. I pantaloni se li è calati da solo o gli sono stati strappati di dosso? La zip era inceppata o è scivolata via facilmente? Si è trattato di un "rapporto" di un certo tipo oppure di altro tipo? E il giovanotto, nel mentre, cosa faceva? dormiva? Non è stata posta però la domanda centrale: è stato usato un profilattico? Per un giornalista professionista ne vale la dignità professionale verificare le notizie. Queste sono le cose che il pubblico vuole sapere!!!
Ad un certo punto però, sono stato preso dal disorientamento: era troppo complesso, alto, sofisticato il livello della trasmissione per un semplice telespettatore come il sottoscritto ed allora, per fortuna, ho cambiato canale ed ho trovato su Rai Tre il solito tranquillizzante Report. Per fortuna che Ranucci c'è ed era pure l'ultima puntata prima della pausa estiva. Per fortuna: perchè di Report ce ne vorrebbe uno al giorno, solo che, purtroppo, la trasmissione di Rai Tre minaccia le coronarie dei telespettatori che, si sa, durante l'estate, sono sottoposte a duro sforzo. Ogni volta che Ranucci saluta, tiriamo un sospiro di sollievo e continuiamo a chiederci: ma perchè sono nato in questo Paese di malfattori, faccendieri, corrotti e corruttori, raccomandati e raccomandatori, da Nord a Sud passando per il centro Est e Ovest, inquinatori, lobbisti, e quanto altro di meglio l'umanità possa offrire? non troviamo risposta e, un pò avviliti, usciamo a prenderci un gelato nel fresco della notte.
Due note: Giletti minaccia di tornare in Rai. Mamma mia quanto sarà utile fare trasmissioni del genere: il Servizio Pubblico Radiotelevisivo ne sente proprio il bisogno. Dannata estate: anche il pensiero va in vacanza con la Settimana Enigmistica ed ecco che, appunto, anche il Servzio Pubblico radiotelevisivo lo segue. Infatti, perchè credete che questa mattina vi propongo la riflessione sulla trasmissione di Giletti? Semplice. Perchè da ora in avanti di Rai e Servizio pubblico si parlerà sempre meno.
In nostro soccorso, però, stamattina corre Simona Ercolani, proprietaria della Società di produzione Stand by Me (dove Fabrizio Salini era DG fino a poco prima di essere nominato AD) con una lunga e sapiente intervista su La Notizia. Chiede ardentemente di fare una televisione "sovranista" perchè anche Netflix ce lo chiede e poi si lamenta, giustamente, del fatto che le produzioni esterne sono tutte, o quasi , in mano ai soliti noti con Endemol in testa. Inoltre, sostiene che la Rai da sola, non ce la può fare a produrre di più di quanto già produce. Come dargli torto? a suo modo e per i suoi interessi, ha quasi ragione. Speriamo che l'AD ne possa tenere conto. Non si sa mai. Ad onor del vero, le produzioni della Ercolani spesso sono di ottima qualità.
Anche chi vi scrive prende in seria considerazione l'idea di adeguarsi all'aria che tira. Fa caldo.
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