sabato 16 agosto 2025

Un'altra RAI, un'altra Tv

by Bloggorai

Cosa altro si può aggiungere di più, di diverso, di originale sulla scomparsa di Pippo Baudo?
Poco o nulla.

Ci viene solo in mente il luogo comune che recita "Non c'è più la RAI di una volta". E' rigorosamente vero. Per chi, come noi, ci ha lavorato dentro, per tanti anni, conosce bene la differenza che corre tra la RAI di Pippo Baudo e quella attuale. Nel bene e nel male, sono mondi diversi che non hanno potuto e non potranno mai dialogare. 

Chi vi scrive ha rimproverato spesso pubblicamente ai "vecchi colleghi" di aver lasciato l'Azienda senza eredi, senza aver fatto scuola, senza aver radicato e sedimentato una cultura profonda di Servizio Pubblico. La RAI non è stata resa immune dalle ingerenze dei governi di turno. La RAI al suo interno non ha saputo sviluppare anticorpi adeguati e sufficienti contro tutti i suoi avversari. 

Pippo Baudo, oltre l'icona che rappresenta, ha lasciato "eredi o eredità"? Non ci riferiamo solo ai suoi colleghi, i vari Conti o Venier. Ci riferiamo anche al modello di conduzione televisiva , di racconto popolare, di interlocuzione con il pubblico.

Abbiamo la sensazione che Pippo Baudo porta via con se un patrimonio, sempre nel bene e nel male, che pochi, forse nessuno, hanno voluto o potuto raccogliere. 

La scomparsa di Pippo Baudo avviene esattamente in un momento di profonda mutazione genetica della TV e della RAI. Nessuno, oggi, ragionevolmente, è in grado di immaginare verso quale direzione si dirige il cambiamento.

Comunque, grazie Pippo Baudo, anche per essere stato un segno distintivo della "RAI che non c'è più" con tutte le sue luci ma pure con tutte le sue ombre.

Bloggorai@gmail.com

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