"Sperammo, invano,che la televisione in Italia non arrivasse mai" era il titolo di un articolo di Paolo Monelli su La Stampa dei primi anni '50, poco prima dell'inizio ufficiale delle trasmissioni Rai.
Sperammo anche noi che il "cambiamento" arrivasse a Viale Mazzini ma, a quanto si vede, non solo non è arrivato ma sembra aver peggiorato quanto già andava male.
Questo blog fatica ad occuparsi di beghe interne all'azienda ma, a volte, le apparenti piccolezze celano grandiose nefandezze. Ieri si è svolto il Cda: una pagina memorabile. Iniziamo dalla coda velenosa: è vero o no che è stato approvato un contratto oneroso per oltre 200 mila euro per l'ex direttore degli Affari Legali per fare il consulente del Presidente? se fosse vero, una cosetta da poco, un tratto indelebile per il presente e per il futuro di tutti i direttori pensionati Rai: da ora in poi possono sperare di poter ancora rimanere attaccati alle laute prebende di Mamma Rai. Però, bontà loro, si sono risparmiati la nomina di un vicepresidente... quanta saggezza !!!
Approvato Freccero alla guida di Rai Due. Sarà il salvatore della Patria, potrà essere il genio della lampada per i palinsesti delle reti e, per di più, a tempo determinato, un anno, come lo yogurt. seppure "aggratisse" ? Sembra che l'AD lo abbia voluto "per permettere di formare un nuovo direttore da cercare all'interno". Da La Traviata: "Follie! Follie! Delirio vano è questo! Povera donna, sola, abbandonata In questo popoloso deserto Che appellano Parigi, Che spero or più? Che far degg’io? Gioire!". Però, leggiamo, potrà portare Grillo in Tv ... hai capito !!! il popolo attende fremente, con tutta la simpatia per il comico genovese! Cosa dire poi della "solida, rocciosa" prima direttora di Rai Uno? Perchè lei e non, solo per dire, la Ammirati che pure sembrava proposta per fare la direttora di tutto? perchè lei e non un'altra donna o un altro uomo, con quale selezione, per quali obiettivi, per quale idea di palinsesto della rete? boh!!!!
Questo Consiglio, lo ricordiamo ancora una volta, è il frutto bacato di una Legge sbagliata. Da questo frutto, un meccanismo telecomandato dal Governo, cosa può venir fuori? Un Consiglio che non ha espresso una traccia di progetto, un'idea, una proposta che possa far intuire quale Piano industriale e quale Piano editoriale possa essere varato. Se l'idea che hanno della televisione del prossimo futuro è quella rappresentata dai tre direttori di rete messi insieme, il Servizio Pubblico è in cassaforte, una svolta epocale!!! Sostenere le scelte di questo AD, dargli fiducia, aprire credito, non evidenziare nessuna opposizione, apre una voragine per il futuro di Viale Mazzini.
Il consigliere Riccardo Laganà ha scritto una lettera per proporre l'adozione di criteri di nomina: nessuno ha mai saputo nulla. Inoltre, ha scritto al Direttore dell'EBU per sollevare il problema del canone: "...il valore del canone non sarà più determinato in base ai costi di fornitura del servizio pubblico e non avrà, quindi, più alcuna correlazione con gli obblighi previsti dal quinquennale Contratto di Servizio. Inoltre si prevede che un’ulteriore quota del canone RAI sia per sempre riservata allo Stato che la userà, tra gli altri scopi, anche per finanziare imprese radiofoniche e televisive private locali". Pensate che qualche giornale si è occupato di questa notizia? No !!!
Un pensiero di sottile pessimismo pervade: tutto ormai è perduto ...non ci sono speranze ...???
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