venerdì 22 agosto 2025

RAI. silenzio di fine agosto tra i filari di uva

by Bloggorai ©

Una nebbia fitta fitta si è levata questa mattina dalla Bassa Val Tiberina. Ieri sera al Circolo Trattoristi si parlava di vendemmia, di quando “cogliere” in attesa di notizie dalla Cantina Sociale. Gli acini sono dolci, specie “il nero”, manca poco. Nel Villaggio, poche anime, si prepara la cena di comunità di ogni anno sulla piccola piazza e già la preparazione è un evento. Chi ci sarà? Cosa prevede la cucina? E il vino da chi verrà preso? Solo Grechetto Doc oppure anche Trebbiano Rosso? Magari qualche bottiglia di Sagrantino di Montefalco DOCG ci starebbe bene, anche se con quello che costa ci paghi una rata di mutuo e con i gradi che porta vai subito su di giri. Come tutti villaggi, ci sono le fazioni: i “conservatori” che per ogni novità sollevano un problema e creano difficoltà e i “progressisti” che si inventano sempre qualcosa di nuovo. Il dibattito è feroce.

Sono metafore perfette per avvicinarsi al prossimo settembre sul destino della Rai: tanta nebbia e dibattito quasi assente (un quasi rafforzato ai limiti dell’inesistente). 

La nebbia fitta inizia anzitutto con una estate che per la Rai sembra a dir poco una debacle di ascolti: Mediaset quasi costantemente sopra. Rileggiamo un titolo di due anni addietro: “Un’estate di repliche Rai: poche idee, tanta nostalgia” (La Stampa 21 agosto 2023) e leggiamo quello di ieri “L'estate nera delle fiction Rai. L'usato sicuro non basta più”. I vari Don Matteo, Imma Tataranni, Rocco Schiavone non reggono più. Leggiamo l’articolo di ieri: “E come se il mercato si stesse giocando sempre di più sulle alternative, che non sulle sicurezze. Un cambio di passo che prima o poi doveva succedere: gli spettatori sono sempre più evoluti ma soprattutto sono abituati bene. Basta avere un abbonamento streaming per trovarsi una novità a settimana, titoli da tutto il mondo, maratone da non perdere”. Anche a Villa Arzilla forse si sono stancati. Solo i funerali di Baudo hanno dato una mano per dire “record” per poco più di un giorno, dopo di che si torna al declino di Techedeche.

La riforma Rai è alle porte e la maggioranza di Governo potrebbe provare il colpo di mano: i numeri in Parlamento li ha e ci potrebbe essere anche un supporto esterno con qualche emendamento.

Dopo di che di nuovo, succede che si apre la vicenda delle dimissioni della Maggioni e ancora questa mattina non abbiamo letto una riga, un pensiero strutturato, una valutazione quale che sia. Silenzio totale. Forse è proprio vero che le “faccende bizzarre” avvengono solitamente sottotraccia. E forse è anche vero che, chissà, forse conviene a tutti: magari per un giorno futuro è meglio tenersi buona la Maggioni, non si sa mai. Come pure la bizzarra “proposta” del Consigliere Natale alla Meloni e al suo Governo è passata anch’essa totalmente ignorata. Nessuno ha battuto ciglio, nemmeno da AVS, il partito che lo ha "nominato", che pure qualcosa avrebbe pure potuto dire, magari in suo sostegno. Silenzio. Delle due l’una: o chi se n’è accorto l’ha ritenuta immeritevole di nota oppure una nota la meritava ma, per carità di “opposizione”, è passato il criterio del “meglio lasciar perdere”. O magari ancora non se n'è accorto proprio nessuno.

Già, per ora, meglio lasciar perdere, godiamoci una bela giornata di fine agosto con il profumo dell’uva matura che si spande per l’aria.

bloggorai@gmail.com      

RAI: si è rotta la stagione e per Natale e Maggioni si avvicina settembre

by Bloggorai ©

Si sa, dopo ferragosto “la stagione si rompe” e il clima cambia. Si sa, dopo ferragosto, si comincia a pensare al ritorno alla brutale normalità. Si sa, dopo ferragosto, occorre fare attenzione alla temperatura e non raffreddarsi. Si sa, dopo ferragosto arrivano le prime pioggerelline e si anticipa settembre.

Si sa pure che nel mondo RAI, prima e dopo ferragosto, succedono cose strane, bizzarre, e non succedono perché qualcuno ha preso un colpo di sole ma solo perché si spera nel favore della distrazione estiva per far passare qualche “bizzarra” vicenda con il silenziatore innestato. Si sa pure che ad agosto molti colleghi giornalisti sono in ferie e gli articoli sui temi importanti sono pochi (solo Domani a firma Lisa di Giuseppe ha scritto un pezzo).

E così a Bloggorai non resta che porre domande, sollevare dubbi e alimentare il dibattito. Il primo interrogativo è banalmente e semplicemente: perché il Consigliere Natale ha pensato bene di “fare una proposta” alla Meloni, ovvero al capo del Governo per una nuova trasmissione giornalistica? Il secondo interrogativo (casualmente coincidente in ordine temporale con il precedente) è perché la Maggioni si è dimessa in cambio di un contratto quinquennale con la RAI?

Andiamo con ordine. Il Consigliere Natale nei giorni scorsi ha scritto sul Corriere “… Ma poiché sognare non costa nulla aggiungo una proposta che riguarda proprio la Presidente del Consiglio e che va in direzione esattamente contraria al fuorionda di Washington. Provi ad immaginare un appuntamento mensile in prima serata (ovviamente Rai), con domande vere di giornalisti e giornaliste di testate (Rai e no) del più diverso orientamento, come capitava ai segretari di partito nelle «Tribune elettorali» di un tempo”. Cioè, se abbiamo letto bene, il Consigliere Natale si rivolge proprio alla Meloni, al Governo, per suggerire “l’immaginazione” di una nuova trasmissione giornalistica.

Bene. Cerchiamo di capire. Il consigliere Natale interloquisce con la Meloni e con il Governo. Interessante. Non nascondiamo un certo stupore. Ricapitoliamo qualche punto che, supponiamo, Natale dovrebbe conoscere benissimo non solo e non tanto perché è stato segretario nazionale dell’Usigrai (lo stesso sindacato che alcuni mesi addietro ha chiesto le dimissioni del Cda, comprese le sue!) quanto perché, proprio perché Consigliere RAI dovrebbe essere parte del suo compito.

Anzitutto in RAI non esiste un Piano editoriale per l’informazione da anni. All’inizio ci fu il tentativo con il Piano Verdelli (da chi è stato affossato? Chi ha passato la “soffiata” all’Espresso? Chi erano i personaggi che erano interessati a quell’operazione e che hanno remato contro per affossarlo? Ci si può scrivere un romanzo, ancora sono ignoti gli esecutori materiali. Bloggorai lo sa. Tant’è che il Piano venne ritirato e non se ne seppe più nulla, salvo leggere il libro dello stesso Verdelli, e del suo perno più rilevante ovvero la “newsroom” si sono perse le tracce (salvo ritrovarle con il titolo della trasmissione della Maggioni, per puro caso). 

Succede poi che poco tempo dopo viene proposto il Piano Industriale 2018 dove, per la prima volta, si legge un corposo allegato (247 pagine) Piano per l’informazione. Di grande interesse, ricco di dati e informazioni preziose. Scomparso, svanito, eclissato. Succede poi ancora che poco tempo dopo viene approvato il precedente Contrato di Servizio dove, esplicitamente, si dispone (art. 22, e) che si debba predisporre “… un piano di riorganizzazione che può prevedere anche la ridefinizione del numero delle testate giornalistiche”. Carta straccia, tempo perso, una clamorosa presa per i fondelli.

Basterebbe quanto scritto per sollevare dubbi sul perché della proposta Natale al Governo Meloni. Perché Natale non si preoccupa di proporre, di sostenere fortemente la necessità, l’obbligo, per Rai di avere un Piano editoriale per l’informazione degno di questo nome e degno di un’Azienda di Servizio Pubblico? Nel recente Piano industriale non c'è alcun riferimento. 

A questo interrogativo, se occorre, ne possiamo collegare tanti altri: ad esempio perché il Consigliere Natale non si preoccupa del calo degli ascolti dei Tg? Vedi dati Agcom. Ad esempio, perché il Consigliere Natale non si preoccupa di RaiNews24 dove a fronte di oltre 200 giornalisti non riesce ad andare oltre gli ascolti da prefisso telefonico? Lasciamo perdere. Ma la domanda fondamentale è: perché il Consigliere Natale si rivolge e “dialoga” con la Meloni e il suo Governo, perché “suggerisce” proprio a loro una trasmissione giornalistica? Ma non era Natale che aveva sempre sostenuto l’autonomia della Rai dal Governo e poi aderito con passione alla proposta “prima la riforma e poi le nomine” salvo poi essere nominato “in quota” AVS il famigerato 26 settembre? Bloggorai pone domande, solleva interrogativi. Di più non può fare.

Bene. Chiudiamo sul secondo ordine di grande perché della giornata: le “dimissioni” della Maggioni. Una vulgata, volgare, sostiene che si tratta solo di soldi, tanti soldi. “Pecunia non olet” e di benefattori della Patria, per il Servizio Pubblico, in oltre 40 anni di frequentazioni RAI ne abbiamo conosciuti pochini pochini. Ci sta: se il suo “collega artistico” Bruno Vespa prende quanto si legge in giro perché lei dovrebbe prendere di meno, con tutto il suo CV? Chiudiamo il tema soldi, su questo fronte non c’è dibattito e, molti lettori di Bloggorai arrivano a sostenere “ha fatto bene”. In soldoni: una volgare questione di soldi, tanti soldi.

Ma oltre alla brutalità degli euri (tanti) c’è dipiù ed è proprio quello che forse si vuole tenere sottotraccia. Perché la Rai ha accettato un contratto del genere (5 anni) il cui valore (milioni) sarà custodito più del Segreto del Graal? Quale è la sua convenienza economica? Ma l’interrogativo più rilevante è capire quale è poi il valore “politico” dell’operazione che indubbiamente si pone? Le trasmissioni di informazione, alla vigilia delle prossime lezioni politiche avranno un peso enorme (proprio come ha scritto Natale ricordando le Tribune politiche) ed è del tutto evidente che avere una figura di relativa “garanzia” come la Maggioni (già, perché dicono alcuni che piace pure tanto ad una certa “sinistra”) può far comodo a tanti. Attenzione ad un dettaglio sui titoli di coda: chi è il maggior candidato alla sua successione? Apriamo le scommesse: dicono che sia in pista, in pole position, un certo Francesco Giorgino, già direttore dell’Ufficio Studi RAI, quello che ha pubblicato sul volume sull’AI un CV che per leggerlo tutto ci vuole più tempo che non fare una pagina di parole crociate.

Della mancanza del Presidente del Cda sembra non interessare più nulla a nessuno. Prendiamo atto, forse fa comodo a molti.

Settembre è alle porte, preparate un bicchiere di prosecco e pizza del fornaio con fettine di buona mortadella tagliata fina fina.

bloggorai@gmnail.com
 
 ps: della serie "bizzarrie" di agosto: solo ieri dopo mezzogiorno Dagospia ha saputo dele "dimissioni " della Maggioni. Non c'è più Dagospia di una volta.  

mercoledì 20 agosto 2025

ANNUNCIO RAI: P come Potere, M come Maggioni

by Bloggorai ©

Una giornata d’agosto alquanto bizzarra. Nel mentre e nel quando i “baudisti” devoti e riconoscenti per avere "inventato la Tv, la RAI, Sanremo, il Pubblico e il suo Servizio" etc. si apprestavano a concludere le litanie funebri a Militello di Catania a reti unificare Rai e Mediaset (solo il Papa, il Presidente della Repubblica e la ormai lontana finale della Nazionale di Calcio meritano tanta attenzione) ed altri miscredenti erano in tutt’altre faccende vacanziere affaccendati è successo che ieri nel pomeriggio succede qualcosa.

E' successo che un attento lettore di Bloggorai, uno di quelli che ancora si ostina a comprare i quotidiani “di carta” e non se la cava solo con quelli on line, ci invia una foto di un articoletto del Corriere dove si legge “Annuncio Maggioni si licenzia dalla Rai, ma condurrà ancora i programmi. Monica Maggioni si è licenziata dalla Rai, rinunciando così al ruolo di direttore dell'offerta informativa. La giornalista continuerà però a condurre i suoi programmi poiché ha firmato un accordo in tal senso con l'azienda. Una scelta che l'ex direttrice del Tgl ha fatto per poter dedicare più tempo alla scrittura e alla conduzione delle proprie trasmissioni”. Accipicchia che notiziona! Nota bene: la Maggioni ha 61 anni e poteva restare in RAI per altri sei. Perché lo ha fatto? Solo per “dedicare più tempo alla scrittura …”???


Boh! Se non che Bloggorai gode della fiducia e collaborazione di tanti amici che gli segnalano per tempo le notizie interessanti e allora pone la prima domanda: è in Rassegna Stampa? No, sembra di no. Ma come è possibile? Il solito malevolo pensa subito che vogliono tenere la notizia sottotraccia. Ma nooooo ... daiiiii …non è possibile! Allora Bloggorai, come al solito, fa partire una raffica di messaggi e telefonate per capire e sapere. Alle fine svelato l’arcano: la notizia in Rassegna c’è ma anzitutto è in ultimissima posizione dopo una serie infinita di articoli dedicati ai funerali di Baudo e poi compare, appunto, in modo “bizzarro: nessun titolo ma solo ANNUNCIO senza firma che quasi si poteva confondere con un “annuncio Immobiliare” una gara d’asta o un “annuncio funebre”. Molti cadono dalle nubi: sul sito dell’Ufficio Stampa Rai non c'è nulla e lo stesso Dagospia che su una notizia del genere ci avrebbe fatto un capitolo di enciclopedia tace, manco una righetta.

Doppio Boh ... la bizzarria si infittisce e cominciano ad arrivare le prime risposte ai nostri messaggi. La prima, of course, è la più autorevole e chiarisce subito tutto: “Si tratta di un disegno politico esterno alla RAI. L’AD Rossi è solo un “intermediario” di altri poteri e ci ha messo solo la firma”. Scusi, mi faccia capire meglio (ci diamo del Lei): “Non è difficile da capire: a settembre inizia la lunga stagione che ci porterà presto alle elezioni politiche. Non poteva, per tanti buoni motivi, essere solo Bruno Vespa il cerimoniere del dibattito televisivo su Rai Uno e anche oltre. Era necessario avere, costruire per tempo, una valida alternativa e il “convento” Rai non offriva di meglio per dare garanzie al Governo Meloni”. Chiaro, chiarissimo. Garantisco l'anonimato della fonte. Grazie e Cordiali saluti.

Allarghiamo il giro dei commenti e veniamo al sodo: “Non è solo una operazione “politica” ma la sintesi, la rappresentazione plastica, televisiva, di un Potere Forte che viene allo scoperto in una sua ulteriore forma più sofisticata ed evoluta”. Come? Non ho ben capito? “Caro Bloggorai, lo hai scritto più di una volta. Chi è la Maggioni? La risposta la trovi facilmente, se sei davanti ad un Pc controlla tu stesso ora”. Obbediamo e leggiamo: “Al 2018 è Presidente del gruppo italiano della Commissione Trilaterale la giornalista Monica Maggioni” ( https://it.wikipedia.org/wiki/Commissione_Trilaterale ) mentre sul sito ufficiale della Trilaterale risulta invece essere “solo” European Deputy Chairman.  Per dare idea di cosa si tratta e di chi vi fa parte date un occhio all’elenco ufficiale http://151.8.135.172/Elenco_Soci_TC_Gruppo_Italiano_ott_2023.pdf . Beninteso, si tratta di un’associazione di persone di assoluto rispetto. Una roba del genere, fatte le debite proporzioni, somiglia vagamente ad una squadriglia scout di “lupetti” intenti ad accompagnare le persone anziane ad attraversare le strade pericolose (del mondo ... of course). Infatti, lo scopo sociale della Trilaterale consiste essenzialmente nel “approfondire e dibattere i grandi temi (politici, economici, sociali) comuni a tutti i paesi democratici e ad economia di mercato, le relazioni fra questi stessi paesi e i rapporti tra essi ed il resto del mondo”. Già, che gli vuoi dire… tutta grazia. Insomma, vuoi mettere con la Direzione Editoriale per l'Offerta informativa … robetta che gli impedisce di “scrivere”. Ci rendiamo conto.

Comunque, per i noti limiti di cui soffre Bloggorai, una storia del genere appare troppo fantapolitica per essere credibile. Magari la Maggioni ne fa parte solo perché si trova in buona compagnia e si dibatte di ottimi argomenti con brave persone. Magari sono i soliti invidiosi, quelli che ne vorrebbero far parte, che ne parlano male.  

Lasciamo perdere e veniamo invece ad ambienti che conosciamo meglio: l’Azienda Rai ovvero ciò che ne resta. La notizia delle dimissioni della Maggioni, è del tutto evidente, non nasce ieri. La notizia, diffusa sottotraccia, è frutto di una trattativa iniziata da mesi, così ci dicono, tenuta in gran segreto. Tre i segreti specifici: nell’ANNUNCIO si legge che la Maggioni continuerà a condurre i suoi programmi che, evidentemente, non saranno a titolo gratuito. Quanto costerà la novazione contrattuale con il modello sperimentato di “prestazione artistica” alla Vespa per intenderci? Perché l’Azienda dovrebbe pagare di più, molto di più, quello che fino a ieri era compreso nel suo “pingue stipendio” entro il tetto dei 240 mila Euro (seppure, si lege nell’ANNUNCIO che “… si spiega — non ha nulla a che fare con il tetto degli stipendi Rai visto che da qualche settimana lo stesso tetto retributivo è stato eliminato da una sentenza della Corte Costituzionale”. 

Già girano cifre impressionanti (si fa per dire): leggiamo su Libero.it quanto guadagna Vespa (artista) “Leggendo il Messaggero, però, la cifra percepita dal giornalista ora sarebbe più alta"Secondo indagini condotte da siti di settore e stando a quanto dicono i bene informati, il suo cachet è molto superiore rispetto a quello di diversi suoi colleghi. Vespa, pare porti a casa circa tra 1,9 e 2,1 milioni di euro l’anno”. Tiè !!! Alla Maggioni (artista, con un probabile agente) quanto gli vuoi dare per non essere molto da meno? “Segreto industriale” già ci hanno detto. Come pure sarà “segreto industriale” pure un altro piccolo dettaglio: la Maggioni, come tanti altri suoi colleghi (giornalisti) ha accumulato una montagna di giorni di ferie non godute. O se li prende o li perde. Non ci dovrebbero essere alternative. E invece no: si applica il “modello Marzullo” del quale si è tanto occupato il compianto Riccardo Laganà: Io rinuncio alle ferie non godute e tu RAI mi dai in cambio qualche programma. Il metodo ha funzionato anche con altri (Iacona). OKKKKEEEIII Monica … affare fatto. Ma, nel caso odierno, la Maggioni i programmai già li ha o meglio li aveva e allora che si fa? Boh ... “segreto industriale”. Infine il terzo segreto riguarda chi andrà ad occupare la sua preziosissima direzione? I potenti mezzi di Bloggorai, per ora, non possono rispondere ma qualche idea ce la stiamo facendo.

Chiudiamo con una noterella a margine (ce ne sarebbero da scrivere un volume sulla Maggioni e dintorni, vedi ad esempio RAI News24). 

Sempre ieri, sul far della sera, per bizzarra quanto improvvida combinazione, compare un “intervento” del consigliere Rai Roberto Natale sul sito del Corriere che “propone” alla Meloni un “appuntamento giornalistico mensile in prima serata … ovviamente RAI”. Ma tu pensa che incredibile mescolanza di notizie, il caso ci ha messo lo zampino: esce la notizia della Maggioni (fino a ieri giornalista RAI, ora, forse “artista”) che lascia l’Azienda e di fronte a lei si potrebbe (si intende, potrebbe) spalancare una porta inattesa: chi verrà chiamato a condurre quell’appuntamento mensile? Non lo vogliamo sapere, lasciamo che sia il caso a decidere.

bloggorai@gmail.com   

On the Road again

 Care lettrici... Cari lettori...

Bloggorai sta tornando..

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lunedì 18 agosto 2025

Baudo e la DC, Il PSI etc etc

by Bloggorai ©

Amici, Romani, compatrioti, telespettatori anziani, prestatemi orecchio!

Vengo per salutare Pippo, non per lodarlo.

Il male che gli uomini fanno vive dopo di loro;

il bene è spesso sepolto con le loro ossa;

così sia per Pippo. Il nobile Bruto

vi ha detto che Pippo era ambizioso:

se così fosse, sarebbe una colpa grave,

e Pippo ne ha risposto gravemente.

Qui, con il permesso di Bruto e degli altri -

perché Bruto è un uomo d'onore;

così sono tutti, tutti uomini d'onore …

A leggere i giornali di oggi, le paginate intere, potrebbe anche succedere che qualcuno possa volerlo “santo - laico - subito”. “Il Padre della Tv” è il minimo che gli si tributa e per poco non sconfina come “Padre della Patria”. Un profluvio di adulazioni, di sentiti e sinceri ringraziamenti oltre ogni immaginazione. 

Segnaliamo solo tre articoli interessanti, relativamente al di fuori del coro, che potrebbero aiutare a comprendere meglio la vicenda umana non solo e non tanto di Pippo Baudo, ma del Paese, della Società che ha attraversato. 

Il primo lo troviamo su La Stampa con il titolo “Così divenne l'incarnazione dell'egemonia democristiana” a firma Marco Follini. Il secondo lo leggiamo su Il Fatto con il titolo “Come fu che Sua Pippità divenne nazionalpopolare” a firma Nanni Delbecchi e il terzo su Il Tempo con il titolo “L'ultimo democristiano tra fede e appartenenza” a firma di quel vecchio volpino di Luigi Bisignani che riporta una celebre frase che racchiude il cuore della riflessione: “Amava ricordare un episodio accaduto al Quirinale: dopo una premiazione, Andreotti gli sussurrò: «Baudo, lei è più democristiano di me»”

Ieri abbiamo scritto “bene e male” e “luci ed ombre”. Per il bene e per le luci, ci sono molti colleghi ben più autorevoli e conoscitori profondi del personaggio e della materia. Bloggorai invece è avvezzo anzitutto a porre domande e poi, purtroppo, avverte una specie di orticaria quando sembra che il bene prezioso della memoria, ad una certa età, si indebolisce, rende tutto opaco e svanito e rende complessa la comprensione della persona e del suo periodo storico.

Ecco qui che si palesa una parte del tema: il personaggio è stato grande di luce propria oppure è stato la “luce” che ha illuminato lui? In altre parole: è stato lui ad “inventare la televisione” come ha scritto qualcuno o è stata la “televisione” ad “inventare” lui, ovvero farlo diventare l’icona, la rappresentazione simbolica, la quintessenza del racconto “nazionalpopolare” televisivo come se i due termini “nazionale” e “popolare” fossero farina del suo sacco?

Infine, e non ultima osservazione, necessario porre un altro interrogativo: è stato Baudo a servirsi della DC per la sua ascesa al potere Rai o la DC a servirsi di lui per cercare di mantenere un consenso sociale, culturale e politico attraverso la RAI che alla fine degli anni ‘80 andava scemando (arriverà poco dopo Tangentopoli e la fine della Terza Repubblica)? Oppure, più semplicemente, i due soggetti erano l’uno in funzione della sopravvivenza dell’altro e viceversa. Il retroscena di quel periodo era il CAF, il patto del camper e l’avvicinarsi dell’era Berlusconi che nel 1988 gli offrì 5 miliardi per passare a Mediaset (poi in parte “restituiti” con un palazzo a Viale Aventino).

Chi vi scrive, come molti altri lettori di Bloggorai, ha vissuto direttamente e in modo ravvicinato quei tempi e dovrebbe ricordare benissimo le tensioni e gli scontri epocali e drammatici tra socialisti e democristiani. Al VII piano, dove da una parte aveva l’ufficio il presidente socialista Manca e dall’altra il DG democristiano Pasquarelli, la contesa per il Potere era su ogni dettaglio, si litigava ferocemente su tutto, pure per le stanze negli alberghi di Venezia, di Umbria Fiction e così via. Figuriamoci quanto succedeva per i programmi e per le nomine.  Molti oggi hanno ricordato lo scontro epocale proprio tra Baudo e Manca.

Come pure, difficile dimenticare e sottovalutare l’inizio di una “nuova era” della RAI: quella delle “esternalizzazioni”, quella dei nuovi poteri forti degli agenti artistici, delle case di produzione esterne. E sappiamo come è andata, come sta andando, a finire. In questa “nuova era” della RAI Baudo è stato solo uno spettatore innocente, vittima incolpevole o ha avuto un suo ruolo, una funzione? Il tempo, la Storia ci aiuterà a sapere e capire.

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sabato 16 agosto 2025

Un'altra RAI, un'altra Tv

by Bloggorai

Cosa altro si può aggiungere di più, di diverso, di originale sulla scomparsa di Pippo Baudo?
Poco o nulla.

Ci viene solo in mente il luogo comune che recita "Non c'è più la RAI di una volta". E' rigorosamente vero. Per chi, come noi, ci ha lavorato dentro, per tanti anni, conosce bene la differenza che corre tra la RAI di Pippo Baudo e quella attuale. Nel bene e nel male, sono mondi diversi che non hanno potuto e non potranno mai dialogare. 

Chi vi scrive ha rimproverato spesso pubblicamente ai "vecchi colleghi" di aver lasciato l'Azienda senza eredi, senza aver fatto scuola, senza aver radicato e sedimentato una cultura profonda di Servizio Pubblico. La RAI non è stata resa immune dalle ingerenze dei governi di turno. La RAI al suo interno non ha saputo sviluppare anticorpi adeguati e sufficienti contro tutti i suoi avversari. 

Pippo Baudo, oltre l'icona che rappresenta, ha lasciato "eredi o eredità"? Non ci riferiamo solo ai suoi colleghi, i vari Conti o Venier. Ci riferiamo anche al modello di conduzione televisiva , di racconto popolare, di interlocuzione con il pubblico.

Abbiamo la sensazione che Pippo Baudo porta via con se un patrimonio, sempre nel bene e nel male, che pochi, forse nessuno, hanno voluto o potuto raccogliere. 

La scomparsa di Pippo Baudo avviene esattamente in un momento di profonda mutazione genetica della TV e della RAI. Nessuno, oggi, ragionevolmente, è in grado di immaginare verso quale direzione si dirige il cambiamento.

Comunque, grazie Pippo Baudo, anche per essere stato un segno distintivo della "RAI che non c'è più" con tutte le sue luci ma pure con tutte le sue ombre.

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Il Giallo di Ferragosto


Il vero giallo, il sostanziale mistero misterioso consiste proprio nel fatto che non c'è nessuno "giallo" da commentare, da analizzare, nessun colpevole da condannare e nessun innocente da assolvere. Nessun giallo di nessun genere. Perche'... cosa è successo?

Non c'è più un drammatico caso di cronaca nera, di quelli duri, e giusto per tenerci in forma siamo costretti a ricordare quelli di un lontano passato.

Nelle scorse settimane siamo stati inondati da Garlasco e improvvisamente... puffette... per ora svanito.

La "politica" non ne parliamo proprio: dove sta? Di cosa si occupa? È in vacanza o lavora in incognito?

Cinema? Non ci sono più nemmeno le "arene" di una volta e per sostenere i pochi aficionados si sono inventati la proposta dei "3 euro" purché film italiani.

E poi qualcuno si chiede "dove vanno in vacanza gli italiani?" Già... questo un vero mistero... Forse il vero giallo dell'estate.

E la TV? Qui il giallo è pallido, un giallino smunto. Da sempre, a ferragosto, non ci sono misteri da svelare. Si spegne e basta.

La RAI? eccoci dunque al grande mistero misteriosissimo: si farà il festival a Sanremo nel 2026? 

Buio fitto: chi sa non parla e chi non sa tira a indovinare: chi sarà il colpevole della fuga da Sanremo o della permanenza all'Ariston? Boh!

Ieri è comparso un bizzarro indizio. Il Secolo XIX ieri ha sparato un titolone: "Accordo fatto: la firma tra due settimane". Ci siamo presi la briga di provare a verificare: nada... nisba... "Sorry... Non ne so nulla" . In soldini, a leggere l'articolo Rai avrebbe accettato tutto... ovvero "sbragato" quasi su tutti i fronti.

Sarà proprio così? Il mistero si infittisce. Appuntamento... forse... sul luogo del delitto tra il prossimo 29 agosto e il 2 settembre...forse... Vedremo... Chissà... Con il primo fresco le menti sono più sgombre.

Infine il super giallo dell'estate istituzionale Rai: la riforma. Dalla scena è assente una protagonista: l'opposizione. Dicono, pare, sembra che sta lavorando sotto l'ombrellone.

Aspettiamo fiduciosi...il crimine non paga mai.

Bloggorai@gmail.com

giovedì 14 agosto 2025

I soldi RAI : i caldi numeri di agosto


by Bloggorai

D'estate, si sa, fa caldo e d'inverno, si sa, fa freddo. Detta così sembra una banalità estrema ma, a pensarci bene, non lo è del tutto. Non è banale osservare che quando fa caldo ed è necessario proteggersi, tutelarsi dal sole e dalla temperatura cocente, come pure in inverno con il freddo pungente, occorre essere più attenti, essere più concentrati.

Ecco allora che ieri ci siamo distratti un attimo e non abbiamo dato soverchia attenzione ad un articolo interessante pubblicato su Italia Oggi con il titolo "2024, RAI cresciuti i costi". Il pezzo esordisce con una notazione fondamentale: è quasi un anno che il Cda è senza Presidente. Una anomalia denunciata da tempo ma che nessuno sembra intenzionato a risolvere. Per ora va bene così, compresi i consiglieri che con la loro presenza, di fatto legittimano questa situazione. Poi si parla di numeri dove, in estrema intesi, si osserva una "banalità": RAI Spa è in perdita e buona parte di questa voce negativa è dovuta ai costi. Attenzione: non si tratta solo dei costi dell'ultimo esercizio ("...cresciuti soprattutto per effetto dei tre grandi eventi sportivi 2024 per circa 165 mln...) ma di un "difetto di comportamento" ormai consolidato da tempo. Si legge poi che se Rai Spa riesce a tenersi a galla è grazie alle consociate.

Il compianto Riccardo Laganà, a questo proposito, aveva coniato la definizione di "RAI Bancomat" al quale attingono a piene mani agenti artistici, case di produzione e compagnia trotterellando e lo spunto per la riflessione era sempre lo stesso: la relazione annuale della Corte dei Conti (per l'esercizio 2023 è stata pubblicata proprio nei giorni scorsi nella consueta indifferenza generale). 

A pag. 147, si legge e si ripete da anni la stessa frase: "A fronte della situazione sopra illustrata, la Corte ribadisce la necessità che l’Azienda realizzi ogni misura organizzativa, di processo e gestionale idonea ad eliminare inefficienze e diseconomie". Quali inefficienze e quali diseconomie siano state eliminate non è dato sapere.  E' dato sapere che i costi per nuove produzioni esterne sono sempre attivi. Morale: la Corte di Conti ogni anno batte una manina sul tavolo ma poi non si avvertono effetti tangibili, e i costi crescono. I consiglieri di amministrazione vigilano, controllano? Un documento comunque sempre di grande interesse che però come abbiamo scritto ieri a proposito dei contenuti, dell'offerta editoriale, appartiene a quella serie di argomenti che suscitano scarso interesse quanto invece fanno brillare gli occhi ad alcuni quando si parla di Contratto Mezzi ed Obiettivi che ancora non si capisce da dove viene e perchè è stato tirato fuori dal cilindro di Mago Magò (ad onor del vero, ci dicono, che verrà presto rimesso nel cilindro, forse gli è venuto fuori a loro insaputa), 

RAI Bancomat appunto per dire che alle casse del Servizio Pubblico attingono in molti, da anni, decenni e pochi sembrano farci caso. Vedi il "dossier" Rai Way: ogni anno l'ex Viale Mazzini paga un sostanzioso canone per contratto di servizio per oltre 200 mln che confluiscono poi indirettamente nelle tasche degli azionisti e nessuno batte ciglio. Lo abbiamo scritto tante volte: lo steso servizio prestato da RAI Way a RAI si potrebbe cercare sul mercato dove, lo abbiamo scritto a suo tempo, potrebbe costare molto meno. Tant'è.

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mercoledì 13 agosto 2025

La lunga e sofferta estate RAI: e gli "anziani" stanno a guardare

by Bloggorai ©

Gli anni passano, i figli crescono e i genitori invecchiano. 

Correva l’anno 2023 (anno dispari ed è rilevante annotarlo), mese di agosto, e leggevamo “Auditel, Mediaset domina luglio. Canale 5 contribuisce a spingere il Biscione al 37% di share nelle 24 ore, Rai al 35,4%” (Italia Oggi).

Poi, correva sempre l’anno 2023, mese di settembre, e sul Sole 24 ore a firma Andrea Biondi e leggevamo “Tv, la difficile estate Rai e gli ascolti di Mediaset sopra il servizio pubblico”.

A dicembre 2024 leggevamo su MF “Anche nel 2024 Mfe-MediaForEurope batte la Rai negli ascolti. La tv di Stato si avvia infatti a chiudere l’anno con il 36,6% di share nelle 24 ore, contro il 36,9% raccolto da Mediaset. Un risultato importate per Cologno Monzese sia perché questo, dopo il 2023, sarà il secondo anno di seguito in cui Mediaset sarà primo editore tv in Italia, sia (soprattutto) perché arriva in un anno in cui Rai ha trasmesso eventi importanti come Olimpiadi ed Europei di calcio, mentre su Mediaset ha pesato l’assenza del match in chiaro di Champions League”.

A maggio scorso sul Sole abbiamo letto “Osservatorio Agcom. Tv: nel 2024 Mediaset batte Rai per ascolti, Rai prima nel 'prime time'”.

Sarà che il nostro archivio è parziale, sarà che i dati possono essere mutevoli “qual piuma al vento” sarà che se osserviamo i dati Auditel di questi giorni, di queste settimane, la situazione appare alquanto chiara ovvero ... complicata

Arriviamo allora a questo periodo. Secondo dati resi noti dallo Studio Frasi nei primi 70 giorni del cosiddetto “fuori stagione” ovvero il periodo poco appetibile per gli inserzionisti pubblicitari, Rai perde poco meno di mezzo milione di telespettatori rispetto allo scorso anno (anno pari). Attenzione il confronto tra i due periodi è alquanto complesso per lo svolgimento di importanti eventi sportivi lo scorso anno (Europei di calcio e Olimpiadi). Quest'anno Mediaset con una programmazione più aggressiva (anzitutto La ruota della Fortuna e poi il grande successo di Temptation Island) gli ha consentito il superamento di circa 160 mila telespettatori rispetto alla RAI (anche La 7 è cresciuta). Questa osservazione però non attenua il dato essenziale ed evidente: Rai non ha programmato l’estate e Mediaset si, proprio come gli scorsi anni. Rai si attesta sulla linea Maginot di Techedeche e su qualche replica di fiction, as usual.

Punto, a capo.

Allora, fissiamo alcuni punti ormai consolidati. A: la platea televisiva si restringe per tutti i broadcasters B: il pubblico della Tv generalista è stabilmente “adulto” e tendenzialmente sempre più anziano C: Rai ha ormai quasi perso del tutto la competizione sul day time e resiste in prime time (vedremo la prossima stagione) D: il pubblico tendenzialmente si fidelizza e tende ad essere attratto dall’offerta editoriale più appetibile. Cosa succederà a settembre se Canale 5 prosegue con Gerry Scorri contro i pacchi di De Martino su Rai Uno? A proposito: non abbiamo letto una parola su questa trasmissione, da anni chiaramente a sostegno della ludopatia, una delle malattie sociali più gravi e devastanti.

Torniamo a domande che Bloggorai pone da tempo: come si aggiorna, si adegua e si evolve l’offerta editoriale Rai? Quali sono i contenuti innovativi, le nuove produzioni, le idee, i programmi, i prodotti che caratterizzano il Servizio Pubblico? Non tocchiamo il tasto degli acquisti, delle coproduzioni, degli appalti per carità di Patria. Infine, come la Rai prova ad intercettare quella parte di pubblico “giovane” oppure, cose le sue punte di diamante sono le repliche di Don Matteo o di Imma Tataranni? E' divenuto ormai un luogo comune "I giovani non guardano più la televisione figuriamoci la RAI"

Ancora una volta, il dibattito sulla qualità dell’offerta complessiva, la valutazione dei contenuti, la programmazione editoriale sembra non interessare. I consiglieri sono in vacanza.

Bloggorai@gmail.com  

lunedì 11 agosto 2025

RAI: una lunga notte d'estate

by Bloggorai ©

A questa calda estate manca qualcosa. Si avverte un certo senso di vuoto, di carenza, di assenza di un certo non so che difficile da decifrare. O sembrano non esserci notizie rilevanti (a parte le due guerre) o non ci sono chi è in grado di raccontarle. Sembra mancare la Politica con la P maiuscola: si legge solo di cincischiamenti del governo Meloni che non sa che pesci prendere su ogni piano. La sua sola ambizione è sopravvivere a sé stesso. Il Paese non sa dove poggiare per andare in vacanza? No problem: ci pensano i Tg e Gr della Rai a sostenere che va tutto bene perché se gli italiani non vanno al mare e gli stabilimenti sono quasi vuoti è perché vanno in montagna. Per tutto il resto si avverte una vaghezza sconsolante.

Ad aggravare la situazione c’è pure la totale assenza almeno di un gialletto sotto l’ombrellone. Pure il tema Gargliasco è andato in ferie. Stanotte per consolarci abbiamo ripescato un podcast sul delitto Cesaroni: solita storia italiana edificante di intrecci torbidi tra cronaca nera e strani agenti segreti che depistano le indagini. Nulla di nuovo.

La RAI? Lasciamo perdere. A leggere i dati di ascolto sembra una tragedia: quasi regolarmente sotto Mediaset e nemmeno di poco.  

Day time 9 ago – tot. Rai              1,8mln   30% sh

                               Tot Mediaset     2,4mln  39% sh

,,    ,,         8 ago – tot. Rai             1,9mln  31% sh

                               Tot Mediaset     2,5mln  40% sh

E cosi via nei giorni precedenti.

Sanremo: giorni difficili, difficilissimi. Da quel poco che si sa e si legge ora le trattative con il Comune sembrano in pausa perché nessuno vuole mollare (o sbragare). Il Comune è consapevole che senza le telecamere Rai la ridente cittadina ligure potrebbe vendere mazzolini di garofanini. Rai è consapevole che un margine di rischio a mollare il “brand” Sanremo ci potrebbe anche essere. Come uscirne senza rompersi l’osso del collo? Chi cede per primo? Per ora nessuno è in grado di saperlo. Se ne parla, forse, dopo ferragosto.

Nel frattempo l’EMFA e la riforma Rai possono attendere serenamente. La mossa del Governo di presentare una sintesi delle proposte di legge per adeguare la normativa nazionale alle disposizioni comunitarie potrebbe fornire un buon argomento per dire a Bruxelles “stiamo lavorando, dateci un paio di mesi e ci adegueremo”. Ci sarebbe da aggiungere “con o senza l’opposizione, o una parte di essa”. Già, perché l’opposizione “sta lavorando” e chissà, forse a settembre farà sapere qualcosa.

Cosa non si sa bene giacchè quella strampalata idea del COM (Contratto di Obiettivi e Mezzi) contenuta in quell’altrettanto strampalato documento e caduta dall’albero del pero, sembra sia naufragata prima ancora di essere messa a mollo. “Un tema da rivedere” ci dicono. Se sbagliate le premesse figuriamoci le conseguenze. Amen. Ricominciamo da capo, sempre che si riesca a capire, una volta per tutte, se questa riforma si potrà fare da soli o in compagnia, sia all’interno della stessa opposizione (c’è nervosismo”) sia con i partiti di governo. Difficile fare i conti senza di loro: in Parlamento, purtroppo, hanno la maggioranza.

Ha da passà a nuttata … ed è una gran bella notte … luna calante e per tetto un cielo di stelle. Nell’isola fervono i preparativi per la grande festa, il Panighiri del 15 agosto.

bloggorai@gmail.com

domenica 10 agosto 2025

RAI: la riforma francese...

 


Notoriamente, storicamente, tra inglesi e francesi non corre buon sangue.

Ieri lo scrivano dell'isola ha completato la trascrizione dei due documenti con i quali si vorrebbe impostare una proposta di riforma RAI targata "opposizione" . Potrebbe non essere però quella del "modello BBC" ...

Il primo è un testo senza paternità ufficiale ma ci dicono "di area PD e AVS" mentre il 5S lo sta studiando.

Questo documento mette al primo punto l'abolizione della Concessione e la trasformazione del Contratto di servizio in Contratto di Obiettivi e Mezzi (COM).

Il secondo documento è di fonte Senato francese, atto n. 133, dove a pag. 10 si legge testualmente "Des contratcs d'obiectifs et de moyens deja depasses...Des COM qui ne corrispondent plus a la realite"... Per chiudere con una frase risolutiva: "...le rapporteur estime que les projets de COM ont perdu toute credibilità". (Mancano tutti gli accenti).

Bloggorai non pratica molto le lingue occidentali ma grosso modo intende e ribadisce quanto appena intuito: "è una boiata pazzesca".

Ci appare una versione rivista e corretta dei famigerati KPI che tanto sono piaciuti alla precedente presidente Soldi ed ai suoi epigoni. Si sa ... Tra anglofoni e francofoni non corre buon sangue ma certo corrono tante altre cose. La matrice culturale però sembra simile.

Cmq ... Bloggorai è sempre pronto a capire, studiare e approfondire...

Per la riforma Rai "a l'italienne" c'è sempre tempo... Con calma...a settembre.

Bloggorai@gmail.com

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venerdì 8 agosto 2025

RAI: è in partenza il treno riforma sul binario senza destinazione

by Bloggorai 

8 agosto 2025: appuntamento con la storia del Servizio Pubblico Radiotelevisivo italiano. Abbiamo la vaga, vaghissima, quasi flebile sensazione che qualcuno quando si tratta di salire su quel treno o sbaglia binario o arriva in ritardo.

Nel 2015 parte il treno dell'ultima riforma (ancora pienamente in vigore) e a condurlo c'è Renzi. Molti l'hanno rinnegata o dimenticata. 

Poco tempo dopo, nel 2000, inizia a Bruxelles il dibattito che poi porterà all'attuale EMFA. Questa la sintesi cronologica: settembre 2022 viene presentato il Progetto di regolamento, a fine 2023 vengono definite le linee guida e a marzo 2024 viene definitivamente approvato. Gli "esperti europei" nostrani, gli Uffici legislativi e le Relazioni istituzionali non l'hanno visto arrivare e pure quando se ne sono accorti era già tardi.

Nel frattempo, ottobre 2022, il senatore Nicita del PD presenta la sua proposta di riforma Rai, tutt'ora incardinata al Senato. Poi arriverà quella di Martella, sempre PD.  Da allora silenzio quasi assoluto su questo tema.

Arriviamo ad agosto 2024, appunto. L'opposizione in coro dichiara "prima la riforma e poi le nomine". Qualcuno evidentemente ha capito male e il 26 settembre inverte l'ordine degli addendi e il risultato cambia: viene formato il nuovo Cda con i criteri della Legge Renzi quando si poteva e forse si doveva fare qualcosa di meglio, di più: l'EMFA era già noto. I primi di ottobre 2024 qualcuno esulta: "ora incardiniamo il dibattito sulla riforma".

L'incardinamento fatica a prendere forma: fino a maggio scorso non c'era traccia di nulla e tutti tacevano. Improvvisamente alcuni si rendono conto che l'8 agosto è vicino. Il Governo e i suoi partiti nel giro di poche settimane sfornano 4 nuove proposte di Legge poi riuniti in una sintesi. L'opposizione è ferma al palo e promette che presto farà qualcosa, magari  a settembre, con il fresco. Cosa non si sa ma tant'è. 

Questo il punto. Ora la questione è molto semplice: o si apre un confronto con la maggioranza e si producono emendamenti alla loro proposta o si produce un nuovo testo sul quale poi cercare un accordo con la maggioranza che, appare logico supporre, dovrà poi votarla e approvarla. Per quanto abbiamo intuito il M5S potrebbe essere orientato alla prima ipotesi mentre il PD alla seconda. Parimenti evidente che se si prosegue su questa strada, la proposta PD potrebbe raccogliere, forse, solo il consenso di AVS.

Sappiamo per certo che "C'è molto lavoro da fare ... molto" e quel treno per la riforma, per l'adeguamento all'EMFA si allontana.

Intanto, ieri abbiamo dato mandato allo scrivano dell'isola di trascrivere il testo della nuova proposta dei giorni scorsi. Ci ha detto che quando è arrivato, alle prime righe, ed ha trovato il "Contratto di Obiettivi e Mezzi" gli è cascata la penna d'oca e si è rovesciato il calamaio. Dicono che a Via Asiago hanno interrotto le trasmissioni. Lo scrivano ha poi aggiunto che ben altre nefandezze ci sono contenute e non appena supererà il trauma proverà ad aggiustare la penna e riempire il calamaio. Ci ha detto che si parla di poteri dell'AD (firma fino a 10 milioni) e di un ruolo maggiore di AgCom-

quando lo scrivano avrà voglia e potremo leggere bene vi faremo sapere di cosa si tratta.

Intanto,.. ciuffffff ...ciuffffff... il treno è partito... non si sa doive è diretto ma intanto è partito.

bloggorai@gmail.com

giovedì 7 agosto 2025

RAI: notti d'Oriente

Arak, Ouzo e Ayran scorrono come se fosse acqua fresca. La notte in Oriente è lunga e chi danza il Rebetiko arriva tardi sulla piazza.

Si parla, si discute animatamente su tutto. Lo scibile umano non ha confini. Si riflette...si dubita e si confutano tesi e antitesi fino allo sfinimento. Ma non appena si solleva il tema "Rai" gli sguardi si fanno bassi e gli occhi si volgono da altre parti.

Ieri è giunta notizia di un secondo documento di proposta di riforma. Dicono che sia frutto di lungo lavoro di "esperti europei" e professori vari. Dicono pure che contiene "cose grosse" di dubbia e equivoca lettura. Dicono.

Oggi gli scrivani proveranno a metterlo su carta.

Da quello che abbiamo intuito (e scritto da tempo) ...si tratta di "Ammuina" ... tacitamente condivisa. Tutti ... forse, sono intimamente convinti che quel documento non avrà alcun futuro. I conti, verosimilmente, si dovranno fare in Senato solo e quando perverrà un testo approvato in VIII Commissione per poi andare in Aula.

Una proposta di riforma, per essere tale, deve necessariamente essere condivisa e non solo da una parte.

Intanto.. è stato nominato il nuovo CTO (Mordillo) e il pentolone Sanremo ribolle. 

Bloggorai@gmail.com

mercoledì 6 agosto 2025

Flash: la Rai vista da Oriente

Nei bazar... Nei vicoli stretti e ombrosi... Tra cicale e profumi di lentisco misto a pino di Aleppo... Tutto da Occidente arriva diffuso e confuso. Le notizie viaggiano lente, di mano in mano... Alcune arrivano con il vaporetto che collega l'Isola alla terraferma.


Appena toccato terra, l'amico messaggero ci raggiunge trafelato: "A Roma succedono cose strane ai primi giorni di agosto" ... Cioè... Sacripante... Di che si tratta???

"Dicono che l'opposizione a settembre... Forse... Presenterà una sua proposta di legge di riforma Rai".... Davvero???? ... "Si...si... sarà verità" ma dai??? Dici che ritirano i 4 progetti depositati al Senato e ne presentano una nuova, unitaria... Diversa e alternativa??? Tutti insieme PD, 5S e AVS.... Davvero davvero?

"Va beh ... Non esagerare... è sempre agosto anche se fa meno caldo...ma la cosa grossa la sai? Il colpo di genio lo conosci???"

No... Dimmi...dimmi..

"Non so chi... Non so dove ... Non so come ma..."

Non mi tenere in ambascia... Dai...

"Contratto di Obiettivi e Mezzi!!! Tiè... Al posto del Contratto di Servizio...roba che i KPI a confronto è roba da educande delle orsoline..."

La giornata in Oriente finisce tardi e tra poco ci sarà festa tra i platani 

Bloggorai@gmail.com

lunedì 4 agosto 2025

RAI: la memoria da Oriente

 Nel lontano Oriente le notizie giungono rare e confuse. Se già qui è molto difficile capire e interpretare ciò che è vicino private ad immaginare quanto possa essere complesso riflettere su ciò che è lontano.

Oriente che è ancora mezza Europa...bizantismi.. liturgie... riti e miti incardinati da secoli.

Bene... Non abbiamo ancora capito perche' ma i primi giorni di agosto non sono molto fausti per il destino della Rai. Sappiamo, ci è giunta voce, che il "tavolo di lavoro" dell'opposizione stamattina diventerà un predellino con AVS da da una parte e PD e 5S dall'altra. Ancora la  faccenda non ci è chiara... Qui in Oriente non si riesce a sapere gran che.

 Allora ci soccorre Bloggorai e la sua memoria: i primi giorni di agosto 2023 Repubblica titola "La riforma Rai targata PD" e i primi giorni di agosto 2024 si è svolta una conferenza stampa sul tema "prima la riforma e poi le nomine" e poi è arrivato il tradimento del 26 settembre e sappiamo come è andata a finire.

Per aiutare a rinfrescare la memoria, suggeriamo di rileggere i post di quei giorni: c'e' scritto tutto.

Bloggorai@gmail.com

sabato 2 agosto 2025

RAI. una domenica .. quasi ... normale

by Bloggorai 

Care lettrici, cari lettori, da oggi Bloggorai rallenta le pubblicazioni ...
Comunque, rimanete sintonizzati: le notizie sono dietro l'angolo.

Come vi abbiamo anticipato: il problema Sanremo si appresta ad essere risolto nei prossimi giorni: oggi Il Giornale titola "Rischia il festival".

bloggorai@gmail.com


 

RAI: giochi pericolosi sotto l'ombrellone

by Bloggorai ©

2 agosto 2025: è iniziato il lungo tunnel del silenzio. Da oggi in poi leggeremo sempre meno e sapremo sempre meno su quanto potrà succedere dentro e fuori la Rai. Si dice in genere che la “politica” va in vacanza ma sappiamo che non è vero, anzi. Chi segue questi temi e in particolare in questo momento storico, sa bene che alla ripresa autunnale molti giochi saranno impostati e forse chiusi proprio durante questo periodo di apparente silenzio.

Giocon. 1: Sanremo. È urgente chiudere: lo chiede il Comune e lo chiede l’Azienda. Ci riferiscono le nostre fonti che la tensione sia alta ed entro i prossimi giorni, in un modo o nell’altro, si dovrà chiudere la partita. Il Comune non vuole e non può retrocedere sulle richieste (esose) e la Rai non vuole e non può cedere alle richieste (esose) del Comune. Lo spettro (per il Comune di Sanremo) di Torino è dietro l’angolo e, come pure abbiamo scritto, almeno due potenti direzioni spingono verso quella scelta. Il solo punto che ancora sembra in sospeso è la valutazione sugli ascolti: quale che sia il nome tra i tre registrati ““Festival Rai della Musica Italiana“, “Il Festival della Rai” e “Italian Song Contest Rai” che differenza di telespettatori ci potrà essere rispetto alla edizioni precedenti? E gli inserzionisti come vedono questa possibilità? Per quanto abbiamo saputo a Rai Pubblicità hanno da tempo sondato il terreno e le risposte sono positive. “Se mi chiedi di scommettere, grosso modo, punto su Rai Sanremo 2026 ma non scommetto un euro di più per gli anni a venire. La nuova Convenzione dovrebbe durare 3+2 ma Rai non ha alcuna intenzione di legarsi mani e piedi per un periodo così lungo” ci dice la nostra autorevole fonte. Per la “politica”, per questa destra al Governo è una scommessa molto rischiosa.

Gioco n. 2: Rai Way. Il prossimo 30 settembre scade il MoU (memorandum of Understanding) con il quale si deve mettere a punto il probabile processo di fusione con Ei Towers. Apparente silenzio assoluto: il Segreto dell’Arca Perduta è più facile da svelare. Qualcosa però è noto: il problema sul quale non si riesce ad andar avanti è la “governance” ovvero ruolo e pesi di AD e Presidente. Sulle retrovie di questo dossier ci sono due elementi chiave che non possono essere dimenticati: il primo è di carattere economico e il secondo politico. La “vendita” o fusione di Rai Way è destinata a portare soldi in casa Rai indispensabili al sostengo del Piano Industriale (stima 180 mln). Il secondo punto, più aggiornato, si riferisce al testo di sintesi di riforma Rai presentato nei giorni scorsi laddove si fa riferimento a Rai che “ …  è autorizzata a cedere quote delle proprie partecipazioni in società controllate, mantenendo comunque, per quanto riguarda le società non quotate, il controllo societario …”. Il dossier preme molto, alla Lega in particolare.

Gioco n. 3: la riforma Rai. L’8 agosto entra pienamente in vigore l’EMFA e il nostro Paese sarà inadempiente. La possibile apertura di un procedimento di infrazione sarà lungo e complesso e, per cercare di arginarlo, è necessario inviare un messaggio urgente a Bruxelles: “stiamo lavorando e, se tutto va bene, a fine anno avremo la riforma”. Ora il compito delle vacanze è esattamente in quel “se tutto va bene”. Pe la maggioranza, per il Governo, il grosso del lavoro è fatto: hanno depositato un testo base ed ora sono loro che impongono contenuti e calendario. L’opposizione si è limitata a dire “irricevibile” ma in mano non ha nulla se non un “documento” fantasma, una “traccia di lavoro” che nessuno sa bene dove andrebbe a parare. Un nuovo testo che sostituirebbe, annullandoli, i 4 presenti in Commissione Senato oppure in un “maxi emendamento” da sottoporre al testo della maggioranza? Quello che abbiamo letto nei giorni scorsi è alquanto “problematico” e usiamo un eufemismo.

Nota a margine: pensavamo che questo tema non fosse di grande interesse tra i lettori di Bloggorai e invece ci dobbiamo ricredere: nei giorni scorsi abbiamo registrato un record di contatti. Grazie!

Per la cronaca: oggi nulla da segnalare se non registrare i numeri e l’impatto mediatico di Temptation Island. L’ultima puntata (tre episodi in una settimana) ha registrato ascolti importanti: 4.601.000 spettatori con il 32.86% di share. Non si può considerare un fenomeno irrilevante per diversi punti di vista. 

bloggorai@gmail.com


 

venerdì 1 agosto 2025

Riforma RAI: rimandati a settembre

by Bloggorai ©

Ieri abbiamo titolato “Riforma RAI: la Caporetto dell’opposizione” dove abbiamo semplicemente fotografato la situazione. Nei giorni precedenti avevamo titolato “Riforma RAI: Governo 2, opposizione 0 ... palla al centro” e coì è avvenuto. Bloggorai sono anni, ormai tanti, che se ne occupa.

Qualcuno si è infastidito del titolo di ieri, molti hanno incassato il colpo, altri hanno dovuto prenderne atto con rammarico e costernazione. Purtroppo, ribadiamo puntualmente quanto abbiamo scritto e le reazioni che abbiamo riscontrato ci confermano di aver colto il punto.

Lo stato dell’arte è di una semplicità disarmante: alla vigilia dell’8 agosto la maggioranza di Governo si è presentata con 4 nuove proposte ed una sintesi che le racchiudeva. Alla vigilia dell’8 agosto l’opposizione non ha nulla in mano se non un generico, fumoso e strampalato “stiamo lavorando”. Alla vigilia dell’8 agosto l’opposizione si sta dividendo tra chi vorrebbe predisporre un maxi emendamento alla proposta della maggioranza (M5S, Floridia?) e chi invece vorrebbe formulare un nuovo testo (PD?) dove però non si capisce quale possa essere, scritto da chi, dove presentarlo e quando. Alla vigilia dell’8 agosto il Senato chiude e se ne parlerà a settembre quando la maggioranza, ci scommettono, è pronta ad andare in Aula.

Nota bene: l’opposizione sta lavorando poi su un tavolo sbagliato, inutile e irrilevante: quello unico e vero si trova in VIII Commissione Senato. Salvo che, qualcuno affermi chiaro e tondo, forte e chiaro: “buttiamo tutte le quattro proposte (Nicita, Martella De Cristofaro e Bevilacqua) e proponiamo un nuovo testo approvato e condiviso da tutti con un patto di sangue”.  

È semplicemente ingiustificabile e insopportabile che l’opposizione non ha lavorato finora su questo tema per trovarsi ora a dove rincorrere la “destra” che “parlamentarizza” la riforma rivedendo la Legge Renzi del 2015!!! È semplicemente ingiustificabile e insopportabile che l’opposizione non riesce ad affrontare e risolvere i grandi nodi al suo interno e ne citiamo uno solo grande come una casa: il canone!!!

Vogliamo ricordare cosa è successo quando c’è stato il “dibattito” sul Contratto di Servizio (e non dimentichiamo come si concluso, cosa vi è contenuto, chi lo ha votato e chi poi chi lo ha apprezzato … vedi la Digital Media Company ... i KPI etc). Vogliamo ricordare, ancora una volta, lo scorso 26 settembre quando M5S e AVS hanno rotto il patto “prima la riforma e poi le nomine” per poi avviarsi a votare i “loro” nomi, di Majo e Natale, fregandosene beatamente dell’imminente EMFA?

E poi su quel generico “stiamo lavorando” meglio lasciar perdere. Come altro definire questa situazione? Erano mesi, forse anche anni, che il tema “riforma RAI” era lì che non aspettava altro che essere affrontata eppure nessuno ha avuto la voglia, la forza e il coraggio di farlo. Vale la pena polemizzare con gli “infastiditi”? Forse anche si se magari si esprimessero sui contenuti (canone, fiscalità generale, fondazione, Vigilanza RAI etc) e invece abbiamo avvertito solo imbarazzante e silenzioso brontolio. Vedremo, speriamo.

Intanto, il bollettino di guerra sul fronte Rai è sempre più minaccioso. Sanremo è ai ferri corti e in un vicolo cieco. Ancora una settimana di trattative per capire se verrà confermato o meno. Torino è alle porte e i due partiti che si fronteggiano, al momento, non hanno armi sufficienti per vincere subito. Vedremo, speriamo. Nel frattempo, leggiamo oggi, che Miss Italia torna in Rai sotto le spoglie di Rai Play: un colpone!!!

L’operazione trasferimento sede Rai di Milano trema e si intravvedono nubi cariche di lampi e tempesta. Gli ascolti di questo quarto di stagione sono sotto i tacchi. L’operazione vendita/fusione di Rai Way è avvolta di mistero e così via trotterellando.

La situazione non è buona… no, non sembra per niente buona.

bloggorai@gmail.com

 

giovedì 31 luglio 2025

Riforma RAI: la Caporetto dell'opposizione

by Bloggorai ©

Occorre sempre distinguere tra le contraddizioni tra noi e i nostri avversari e tra quelle al nostro interno. Le prime sono principali e le seconde subordinate.

All’appuntamento con la storia della riforma Rai l’opposizione si è presentata male e in grave ritardo. Passo indietro: lo scorso 27 settembre 2024 non sono stati pochi ad esultare perché dopo la nomina dei consiglieri sostenuta da M5S e AVS avrebbe avuto inizio il processo di “incardinamento” del dibattito sulla riforma del Servizio Pubblico come richiesto dall’EMFA. Peccato che si sono dimenticati che lo avrebbero potuto anticipare applicando per tempo i criteri “aperti, trasparenti e non discriminatori” previsti dal famigerato art. 5 per la elezione dei candidati consiglieri. Tiriamo avanti.

Da quel momento, era ben chiaro ed evidente che il solo ed unico momento di confronto/scontro con la maggioranza era ed è tutt’ora l’VIII Commissione Senato dove giacciono le 11 proposte di riforma. Durante questo tempo, dagli inizi di ottobre, c’era tutto il tempo di elaborare, proporre e dibattere pubblicamente un “documento condiviso” che altro non doveva essere e collocarsi nel contesto della Commissione Senato. È lì e solo lì che si fanno i giochi veri ed è solo con le proposte depositate che si poteva e doveva fare i conti. Invece nulla, quel “tavolo” è stato snobbato mentre è stato avviato colpevolmente tardi un alto “tavolo”, subordinato e fuori contesto, solo nelle ultime settimane con esiti, peraltro, alquanto “disordinati” ed usiamo un affettuoso eufemismo.

In buona sostanza, cosa è successo? È successo semplicemente che nelle ultime settimane la maggioranza ha depositato in VIII Commissione ben 4 nuove proposte e ieri ha presentato la loro sintesi mentre l’opposizione invece è rimasta ancorata alle sue quattro vecchie e ancorate al solo modello della governance basato sulla cosiddetta “fondazione”. Nulla di più, nulla di meno. Per non dire poi di contenuti di assoluto rilievo dove invece l’opposizione non ha battuto ciglio: il canone si o no (sostituito dalla fiscalità generale, terreno che anche nel PD trova consensi) e sul ruolo della Vigilanza Rai (che il M5S vorrebbe abolire).

Ecco perché l’opposizione è arrivata tardi e male. Non ha affrontato subito, frontalmente e apertamente i nodi cruciali, forse quelli più divisivi certamente ma altrettanto certamente quelli più determinanti e necessari per trovare una “quadra” condivisibile. Anche in questo “campo” non si costruisce nulla se non c’è assoluta chiarezza sui contenuti. Invece si è impantanata in un confuso “tavolo di lavoro” arrivato buon ultimo che ha partorito un “documento” di lavoro fantasma prima dichiarato pubblicamente e poi smentito (i soliti giornalisti che non capiscono), e ancora, proprio mentre ieri la maggioranza si presentava a ranghi serrati a presentare la loro sintesi, il “gruppo di lavoro” dell’opposizione stava rimaneggiando quello stesso documento ovvero un articolato (che abbiamo visto ieri sera) nel mentre e nel quando al loro interno si aprivano crepe su come rispondere: lavorare ad un maxi emendamento (come vorrebbe il M5S) oppure proporre un proprio testo alternativo (come vorrebbe il PD). Ma alternativo a cosa? e poi “alternativo” con cosa dentro? Adesso hai voglia a dire che il testo della maggioranza è "irricevibile"... quale è il testo dell'opposizione?

Come abbiamo più volte scritto e ribadito: sono i testi in Commissione che fanno la storia e sono le persone che li sottendono che poi la scrivono. O si decide di ritirare simultaneamente quei 4 testi (Nicita, Martella, De Cristofaro e Bevilacqua) o si deve necessariamente fare i conti con quelli. Ogni altro “documento” o prende il loro posto con un nuovo articolato necessariamente condiviso e sottoscritto da tutti i partiti di opposizione e la maggioranza dovrà farci i conti oppure si tratta di aria fritta e ripassata in padella. Punto. Nota bene: nel Comitato ristretto della Commissione Senato ci sono per il PD il senatore Nicita, componente la Vigilanza RAI, già commissario Agcom e già relatore dimissionario nel recente Contrato di Servizio, una figura certamente molto esperta del tema, e la senatrice Bevilacqua, prima firmataria della proposta M5S tra quelle incardinate al dibattito. È verosimile supporre che siano loro i soggetti maggiormente impegnati nel confronto/scontro con la maggioranza si o no? A noi risulta di si. Nel “gruppo di lavoro” invece ci sono per il PD i deputati Graziano e per il M5S Carotenuto.

Veniamo ora al testo “in corso d’opera” del quale non si sa bene da chi e quanto condiviso. A parte strafalcioni come la durata del Contratto di Servizio, prima previsto in 5 anni e subito dopo a 10, o il “canone di abbonamento” oppure ancora il ruolo dell’AD che è pur sempre un dipendente RAI, sembra definitivamente scomparso il “modello fondazione”: bene ma allora come si concilia allora con almeno tre delle quattro proposte di cui sopra? O lo cancellano del tutto, se lo rimangiano completamente oppure rimane agli atti dell’VIII commissione. Poi, la proposta del M5S contiene una proposta rilevante: l’abolizione del canone la sostituzione con la fiscalità generale: delle due l’una ovvero i due termini sono inconciliabili tra loro. Va detto, per inciso, che il PD da tempo ha sostenuto questo modello (vedi….). Infine, la proposta M5S contiene l’abolizione della Vigilanza RAI. Non è un passaggio di poco conto: la Bevilacqua è disponibile a ritirare questa parte della sua proposta?

Andiamo avanti ... c’è molto ancora da dire e ieri in Cda si è dibattito (rinviato) il tema Sanremo.

bloggorai@gmail.com

  

 

mercoledì 30 luglio 2025

FLASH !!!

 Rimanete molto sintonizzati !!! 

Abbiamo il testo del Governo sulla riforma RAI: per certi aspetti terrificante ... per altri interessante.

E' disponibile per gli interessati dietro modesto compenso di un caffè ... 

Riforma RAI: Governo 2, opposizione 0 ... palla al centro

 

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“Attendi il mio arrivo alla prima luce del quinto giorno. All'alba guarda ad Est”…

Oggi sono previsti due appuntamenti importanti. Il primo è il Cda Rai dove al primo punto ci sarà il problema Sanremo. Il secondo è al Senato dove è previsto il Comitato ristretto per l’esame delle proposte di riforma della Rai. La novità del giorno però è prevista prima delle 12 quando dovrebbe essere presentato un testo unitario deli partiti di maggioranza che racchiude le loro proposte definite nell’ultimo mese. A sua volta questo testo è destinato a raccogliere consenso anche tra l’opposizione che invece, per quanto noto è ancora alla ricerca di se stessa, aspettando e vagando e sperando un improbabile Godot.

Il testo della maggioranza merita attenzione. La fonte di nomina del Cda è prevalentemente parlamentare (non c’è traccia di Fondazione ...) e si elimina la nomina di fonte governativa. Il Cda sarà di 7 membri (3 + 3 Camera e Senato e 1 dei dipendenti) che durano 5 anni. Il presidente sarà confermato dalla Vigilanza con un doppio sistema: le prime due votazioni con maggioranza qualificata, poi semplice. Il cda nomina l’AD su proposta del Presidente. Rimane il canone con un possibile taglio non superiore del 5% annuo.  

Rimanete sintonizzati, la giornata è lunga … e ci sarà molto da commentare

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