Da oggi la Rai sarà sempre più povera, isolata, occulta e
nascosta. Da oggi i dipendenti Rai che ricevevano la Rassegna Stampa non la
avranno più. La maggiore e più importante Azienda di comunicazione priverà i
suoi dipendenti della linfa vitale della quale dovrebbe nutrirsi. La Rai si priva
di un ramo dove è poggiata: la circolarità, la diffusione e la propagazione di
notizie, commenti, approfondimenti che si possono trarre dalla carta stampata. La
lettura della rassegna per molti, dentro e fuori la Rai, è la “preghiera laica”
del mattino che non sostituisce ma integra la copia cartacea del giornale.
È un grave danno per tutti: anzitutto per la stessa Azienda
di Servizio Pubblico, è il segno concreto e tangibile del suo progressivo e inderogabile impoverimento e
isolamento. È un grave danno per chi la leggeva perché ora sarà costretto a
rivolgersi alla sola conoscenza dei fatti del mondo diffusa attraverso i “social”
che magari possono essere certo più tempestivi ma altrettanto certo che sono
giocoforza più limitati. Nota bene: l’informazione on line sui “social”, dove
un articolo è pagato, bene che vada, 3 euro (tre euro).
È un grave danno per gli stessi editori di giornali che in tal
modo alimentano e sostengono il concetto secondo cui della carta stampata se ne
può fare a meno perché superflua, irrilevante. È un grave danno per tutti i
vari Uffici Stampa delle reti, delle trasmissioni e dei programmi, che si
nutrono e si alimentano di “articoli e citazioni”,
Infine, fatte le debite distinzioni e proporzioni, è un grave
danno pure per Bloggorai che si alimentava della cortesia e attenzione di tanti
suoi lettori che segnalavano articoli meritevoli di nota, fornivano citazioni
e suggerivano temi e problemi sui quali riflettere.
Perché questa decisione? Cosa e chi c’è dietro? La motivazione
addotta è di natura economica: costa troppo. È come dire che l’energia
elettrica costa troppo e quindi me la auto riduco: invece di usare due
telecamere ne uso una sola e così via. Argomento insostenibile: la Rassegna stampa
è merce preziosa e insostituibile per chiunque lavora nella comunicazione e
informazione. Si vuole risparmiare? Ci sono mille buoni settori dove intervenire:
basta scegliere dal numero dei collaboratori esterni alle trasmissioni che durano
una puntata. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Dove si taglia invece? Proprio sull’informazione
e sulla circolarità delle notizie. Sarà un caso? A nostro giudizio no!
Chi c’è dietro? Suggeriamo di rileggere Bloggorai dello
scorso31 maggio con il titolo “RAI: la voce del Padrone di turno” (vedi https://bloggorai.blogspot.com/2025/05/rai-la-voce-del-padrone-di-turno.html?m=1
). Con un aggiornamento: nel frattempo la Capo Ufficio Stampa Incoronata Boccia
detta “Cora” per gli amici ha arricchito recentemente la sua storia professionale
con il famigerato pensiero sulla mancanza di prove dei soldati israeliani che hanno
sparato sui civili a Gaza (secondo l’Azienda, lo ha detto a “titolo personale”
anche se sotto il suo nome compariva bene il logo “Rai”. Per farle premio l’Azienda
Rai l'ha collocata nella Commissione di valutazione per i futuri giornalisti Rai che
si dovranno assumere, insieme all’ex direttore della Tgr Alessandro Casarin,
sfiduciato per due volte dalle redazioni nel suo recente mandato (fonte
Usigrai).
Già, forse è meglio così: meno si sanno certe cose e meglio
è per tutti.
bloggorai@gmail.com

Nessun commento:
Posta un commento