sabato 1 aprile 2023

RAI: siamo messi molto male

Foto di Myriams-Fotos da Pixabay

Siamo messi molto male se oggi nella rassegna stampa che ricevono i dirigenti RAI l’attenzione dedicata al trallallero di Fuortes alla Scala occupa uno spazio spropositato rispetto, ad esempio, alla notizia del blocco di Chat GPT da parte del Garante Privacy. Quest’ultima notizia apre scenari di dibattito e riflessioni importanti per implicazioni che dovrebbero interessare direttamente anche il Servizio Pubblico. Silenzio: non si sente volare un fringuellino. Ieri c’è stato un importante convegno su “Intelligenza artificiale al sevizio del pubblico” dove pure hanno partecipato dirigenti RAI. Se qualcuno sa qualcosa lo pubblichiamo volentieri.

Siamo messi molto male se si continua a leggere dell’ipotesi di cambio al vertice di Viale Mazzini dove si prevede la sola soluzione ed unico schema “dirigente interno di lungo corso” o “veterano” (Prima Comunicazione) affiancato da un “fedelissimo meloniano”. Siamo messi male per il semplice fatto che il dirigente interno (che ci risulta avere molte "antipatie" interne) conterà come il due di coppe quando regna denari perché il suo “affiancamento” di fatto sarà un “commissariamento” politico. Il che, francamente, non lascia presagire chissà quali grandi vantaggi per l’Azienda. Continuiamo a non crederci. Vedremo.

Stiamo messi molto male se alla presidenza della Vigilanza viene indicata una persona che, sia detto con tutto il rispetto e la stima, di Rai e di Servizio Pubblico ne sa quanto un idraulico in farmacia. Una scelta che arriva tardi e male: non si capisce perché è trascorso tutto questo tempo senza che nessuno avesse battuto ciglio e, non solo, senza sentir stormir di fronda sull’aumento (invece che diminuzione come sarebbe dovuto avvenire) del numero dei parlamentari che ne fanno parte. Si capisce e si intuisce solo che sembra frutto di bizzarre alchimie politiche che si possono comprendere ma non condividere.

Siamo mesi molto male se la Lega ha presentato una bozza di Legge dove non solo si prevede la riduzione progressiva fino alla eliminazione completa del canone RAI entro i prossimi 5 anni ma si ipotizza pure una sostanziale mutazione dell’assetto editoriale laddove la senatrice Mara Bizzotto afferma “La nostra proposta contiene anche altre importanti novità come la ridefinizione dei programmi e del concetto stesso di servizio pubblico, la nascita di un nuovo canale senza spot dedicato alla promozione culturale, la valorizzazione delle identità regionali e locali da attuare nei programmi e attraverso una riorganizzazione delle sedi territoriali. Prevediamo una riforma della governance con l'estensione della concessione a 12 anni, nuove modalità di elezione dei membri del Cda, il cui mandato viene esteso a 5 anni, il divieto di esternalizzare più del 30% della produzione. Il nostro obiettivo è una Rai più moderna e vicina al Paese reale, che faccia veramente servizio pubblico". Salute! E chissà se qualcosa di questa proposta possa pure contenere idee interessanti.

Siamo messi molto male ... e basta così. Ce n’è a sufficienza, almeno per i prossimi giorni.

bloggorai@gmail.com

 

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