Fin dove si espandono i confini del nulla? Quanto è capiente
il vuoto? Che valore può avere e come si misura il niente?
Dopo aver letto i giornali di questa mattina, preso il caffè
al bar del Circolo Trattoristi (dopo che dall’alba di oggi abbiamo combattuto
aspramente con il solenoide del nostro trattore) e fatto il solito giro delle “quattro
chiese” di amici, parenti e conoscenti, siamo giunti alla conclusione, ci siamo
fatti persuasi, che il sole di Napoli non bacia tutti allo stesso modo.
Ieri a Napoli hanno presentato i palinsesti Rai della prossima stagione e
la sintesi, seppure approssimativa e di seconda mano, è che hanno raschiato il
barile seppure dove non c’è più nulla da tirare fuori. L’anno scorso un titolo significativo
è stato “Rai il piano B. Napoli, alla presentazione dei palinsesti l'aria
è quella della fine di un'epoca”. No, l’epoca non è ancora finita, è in pieno
e disperato svolgimento.
Ieri a Napoli hanno provato a spacciare un palinsesto di minestrine
ripassate in padella come un come un onorevole e dignitoso piatto di spaghetti al pomodoro, stanno vendendo il
“grande ritorno”, l’evento TV dell’anno, in prima serata come quello di Roberto
Benigni su RaiUno che si collegherà nientepopodimenoche da Casa Santa Marta in Vaticano.
Dopo averci intrattenuto sulla Costituzione, sui Dieci Comandamenti, sul 25
aprile, sul Primo maggio, sull’Europa con o senza “riarmo”, sulla ricorrenza
dell’Epifania ed ora dal Vaticano, per i prossimi anni Benigni si dovrà
rivolgersi verso agli argomenti: dove nasce il Rio delle Amazzoni? È stato veramente
risolto il teorema di Fermat? Quali sono i veri segreti delle Piramidi (se
Angela non si offende)? L’Avvenire di oggi titola “Benigni e San Pietro più
sicuri di Sanremo”.
Ieri a Napoli però sembra emersa anche la dimensione
crepuscolare di questa “destra” al potere dell’ex Viale Mazzini che non è ancora alla fine ma comincia a somigliarci molto. il "discorso" politico di Rossi meriterebbe di essere riascoltato e annotato. Rossi&C sentono il fiato sul collo
del prossimo 8 agosto quando entrerà in vigore il MFA e, di fatto, potrebbe mettere
il nostro Paese in infrazione comunitaria e loro stessi inquilini abusivi del
Palazzo Rai; Rossi&C sono caduti sotto la scure del loro stesso Governo che
gli ha tagliato le risorse (ottima scusa per tagliare trasmissioni scomode, Report
in primo luogo; Rossi&C sono caduti sotto la scure del loro stesso
fallimento sui tanti “nuovi” prodotti che gli stavano tanto a cuore; Rossi&C
sono caduti sotto il ricatto dei loro stessi partiti che tengono in ostaggio la
Vigilanza Rai impedendo la ratifica del presidente ponendo in dubbio financo la
legittimità degli atti finora compiuti (e che nessuno ha voglia di
verificare); Rossi&C cadono sotto i macigni che rotolano addosso dal
Contratto di Servizio e dal Piano Industriale che non riesce a prendere forma e
sostanza. Infine, Rossi&C piombano nell’incubo dell’incertezza e devono
mettere le mani avanti per non cadere indietro sul prossimo Sanremo: “Se non
dovesse essere a Sanremo ... lo faremo altrove” e non si capisce se è un anatema,
uno scongiuro o una minaccia verso il Comune ingrato.
La notizia del giorno però è dell’altro ieri: sul sito de
La stampa è comparso un articolo, a firma Niccolò Carratelli, dove si leggeva
che era stato visionato un documento interno, molto riservato, sulle linee guida
del Palinsesti 2025-27. Il collega de La Stampa non è solo, anche Bloggorai ed
altri lo hanno “visionato” ed è lì che abbiamo trovato la voragine, il buco nero
dentro il quale sprofonda il “racconto”, il “Piano Mattei per la Rai” proposto
dall’AD Rossi. Quello che è stato raccontato ieri a Napoli invece è la somma di
pezze peggiori del buco. Ne parleremo dettagliatamente di questo documento di
95 pagine, votato all’unanimità a febbraio scorso, che speriamo vivamente
possa essere reso pubblico. Si legge di “vulnus strutturale” … di “organizzazione
per generi che non è riuscita …”, di crisi identitarie dei due canali, si
ammette che il Gruppo Rai ha perduto nel day time contro il concorrente Mediaset
e così via in una litania di ammissioni di colpa e di sconfitte. Dobbiamo studiarlo
a fondo prima di andare avanti.
Chiudiamo con la consueta citazione dell’articolo di Giovanni
Valentini pubblicato sul Fatto di Oggi con il titolo: “Tra 40 giorni la Rai diventa
fuorilegge: che fa l’opposizione?”. Chiude il pezzo con lo stesso argomento
della settimana precedente: “In questa incresciosa congerie, come intendono
comportarsi i due rappresentanti di minoranza, eletti uno dal M5S e l’altro da
AVS quando era stato già approvato il Media Freedom Act? Ritengono che basti
astenersi sui nuovi-vecchi palinsesti della restaurazione? Vogliono continuare
a fare la guardia al bidone, rischiando di diventare complici del degrado Rai?
O non farebbero meglio, piuttosto, a dimettersi prima che il regolamento
europeo metta in mora tutto il vertice?”. Valentini, forse, non è il solo, non
da ora e non è l’unico che se lo chiede.
Per quanto riguarda invece la domanda che si pone sull’opposizione,
ci permettiamo di suggerire una risposta: non può fare rigorosamente nulla anzitutto
perché è impossibile in modo assoluto che possa avvenire qualcosa se non prima
di un anno almeno, ad essere ottimisti (a proposito, sono iniziate le audizioni
in VIII Commissione Senato e, udite udite, chi hanno convocato per primi? Il sindacato
dei giornalisti di “destra”) e poi se, all’interno dell’opposizione, prima non avvengono
“fatti” significativi e rilevanti. Il solo ed unico “fatto” rilevante e significativo
è sgombrare il campo da nodi cruciali e fondamentali sulla riforma Rai: il primo
tra questi è il canone. Come si può tracciare un percorso di riforma comune se
da un lato c’è una proposta di abolirlo completamente (quella del M5S) e dall’altro
“nonsisabenecosa” ovvero il PD che si presenta con due anime dove una vorrebbe
pure abolirlo (in tutto o in parte, vedi il vicesegretario Boccia e la sua
famosa dichiarazione all’Ansa “Non penso sia più tollerabile un canone, al
tempo della società digitale, interamente assorbito dalla Rai”) e un’altra
che vorrebbe al contrario rafforzarlo. Graziano, capogruppo PD in Vigilanza Rai, pensaci tu!!!
bloggorai@gmail.com
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